Ieri, 28 agosto 2024, il Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino ha votato all’unanimità un ordine del giorno che porta il seguente titolo “Accreditamento della Rappresentanza Diplomatica Palestinese”: la Repubblica della libertà, che è una delle più antiche del mondo, impegna il Congresso di Stato ad addivenire al riconoscimento dello Stato di Palestina.
L’ordine del giorno parte da un principio di sostegno all’iniziativa che prevede l’inclusione della Palestina all’interno delle Nazioni Unite, quale membro a pieno titolo, come tutti gli altri Stati, ricordando che la Palestina oggi è riconosciuta da paesi che rappresentano circa l’80% della popolazione mondiale e più del 70% dei membri delle Nazioni Unite stesse. Nel solco delle iniziative già assunte dalla Repubblica di San Marino, Il Consiglio Grande si impegna a continuare a sostenere, in ambito ONU, il processo di ammissione della Palestina come membro effettivo dell’Assemblea Generale, ad avviare l’accreditamento della rappresentanza diplomatica palestinese, a favorire, in forza delle relazioni diplomatiche e del dialogo con ambo le parti, il processo di pace per la soluzione del conflitto in corso ed il mutuo riconoscimento dei due Stati.
Si impegna inoltre a favorire l’attivazione di corridoi umanitari avvalendosi della cooperazione delle organizzazioni umanitarie riconosciute al fine di permettere ai soggetti più vulnerabili coinvolti nel conflitto di raggiungere luoghi sicuri.
Il voto unanime corona un lungo percorso politico di iniziative ed attività che San Marino ha realizzato da molto prima dei tragici eventi dal 7 ottobre ad oggi, collaborando anche con personalità di spicco della diaspora palestinese, tra cui il giornalista italo palestinese Milad Jubran Basir.
Vada un grandissimo ringraziamento a tutti coloro che in questi lunghi anni hanno creduto, sostenuto e lavorato per questo atto, un ringraziamento a tutte le forze politiche che hanno votato questo O.D.G. e vorrei ringraziare la società civile, il volontariato che in questi anni e soprattutto in questi mesi di terribile guerra hanno fatto sentire la loro voce.
Fulvia Fabbri – attivista per i diritti umani