Sono tante e aumentano sempre di più, le persone che non hanno un tetto sotto cui dormire. Barboni. Homeless. Clochard. Invisibili. Ecco, sicuramente invisibili, perché pochi sembrano accorgersi che esistono quando passano loro accanto, nonostante occupino i marciapiedi, specialmente la notte. La preoccupazione è più per il “decoro” e la sicurezza che per le necessità di chi è costretto a dormire per la strada, come se uno dei problemi di chi vive così non sia proprio la sicurezza, tanto che luoghi come le stazioni raccolgono in genere molti homeless, che dalla presenza della polizia e dei tanti frequentatori si sentono in qualche modo protetti.
Esistono strutture preposte ad accogliere per la notte chi non sa dove altro andare a dormire, e si chiamano, appunto, dormitori. Sono pochi e hanno regole rigide, tra cui quella che proibisce l’ingresso agli animali. Non è quindi possibile portare con sé il proprio cane. Ma spesso un cane è l’unico compagno di chi non ha altro, ed è un compagno amato, oltre che capace di amare, curato e nutrito anche sottraendo qualcosa al poco o quasi nulla che si riesce a racimolare. Toilettatori raccontano di homeless che portano a lavare i propri cani perché non vogliono che siano tormentati dalle pulci, e il cibo spesso è prima per loro, o si fa a metà. Come si può pretendere, in base a quale criterio, legge naturale, sensibilità, che i “barboni” si separino dai loro amici per andare a dormire e lavarsi in un centro d’accoglienza? Dovrebbero lasciarli da soli, per la strada. Condannarli alla disperazione e in molti casi anche alla morte. Ma come, non ci sono campagne continue contro l’abbandono dei cani e dei gatti? Non è prevista una multa per chi abbandona il proprio animale, magari perché diventato “scomodo” o per andare in vacanza? Gli invisibili sono spinti ad abbandonare, invece, per avere il privilegio di un letto e una doccia, o di un pasto. È un paradosso. Il frutto marcio di una società malata.
L’Oipa, Organizzazione internazionale protezione animali, da anni invita amministrazioni ed enti ad allestire strutture in grado di ospitare gli homeless insieme ai loro animali. La Fondazione Progetto Arca ha avviato lavori nel quartiere di Baggio, a Milano, su un’area di oltre 1.200 mq, per costruire Cascina Vita Nova, che potrà ospitare i senzatetto e i loro cani, e che avrà una mensa, servizi, uno spazio per le attività ricreative. Un progetto lodevole, a cui bisogna contribuire anche se con pochi euro, se non si può dare di più, ma il problema è enorme e ci vuole un serio impegno da parte delle amministrazioni pubbliche, ossia della politica.
Soltanto a Roma ci sono oltre 16 mila senzatetto, tanti di questi con un cane o con due. L’estate volge al termine, l’inverno si prospetta freddissimo. Permettere di dormire al caldo a chi ha accolto, pur non avendo nulla, un animale anche lui bisognoso d’aiuto, è il minimo, è decenza. Anzi, semplicemente: è un dovere.