Mercoledì pomeriggio, 31 luglio, un folto numero di cittadini/e ha aderito all’appello del coordinamento “Palestina nel cuore” per una catena umana contro il genocidio del popolo palestinese a Gaza.
La manifestazione era stata preceduta in mattinata da un incontro in Prefettura tra la vice Prefetta di Palermo e una delegazione di “Palestina nel cuore” guidata da Fateh Hamdan (rappresentante palestinese a Palermo).
Durante l’incontro, nel mettere in evidenza la necessità di giungere ad un immediato cessate il fuoco in Palestina per fermare il genocidio in atto, si è posto l’accento sulla necessità del riconoscimento da parte del Governo Italiano dello Stato di Palestina, come presupposto per la creazione di una chiara entità palestinese che renda possibile la convivenza pacifica con l’entità israeliana.
La manifestazione del pomeriggio è stata funestata dalle notizie giunte dal Medio Oriente dei bombardamenti israeliani su Beirut, Damasco e Teheran. L’assassinio mirato del dirigente di Hamas Haniyeh è stato stigmatizzato come ennesimo atto terroristico operato dall’esercito israeliano, che inasprisce il confronto armato e accelera l’escalation verso un conflitto generalizzato in tutta la regione mediorientale, allontanando la pace.
Nel lungomare di Palermo intitolato a Yasser Arafat, colorato da tantissime bandiere palestinesi, si sono alternati al microfono tanti sostenitori della pace e della causa palestinese.
Fateh Hamdan ha aperto gli interventi con un omaggio al dirigente palestinese Ismail Haniyeh assassinato a Teheran con un attacco in puro stile terrorista operato dall’esercito israeliano.
Fateh ha descritto in modo crudo la dura realtà che il popolo palestinese a Gaza, ma anche in Cisgiordania, è costretto a sopportare quotidianamente da quasi ottant’anni. Uccisioni mirate, espropri di case e di terreni, discriminazione a base etnica e religiosa costringono il popolo palestinese ad una vita di emarginazione e precarietà permanente.
L’intervento del neoeletto onorevole europeo Leoluca Orlando (ex sindaco di Palermo) ha posto l’accento sullo Stato israeliano, che viene definito dai media occidentali come unica democrazia medio-orientale, mentre pratica in modo radicale la discriminazione di religione e di etnia, che si prefigura come un vero apartheid che dura dal 1947.
Nessun organo di stampa occidentale si sarebbe permesso di indicare come regime democratico il regime bianco del Sud Africa dell’apartheid, questo però è quello che accade con Israele.
Orlando ha aspramente criticato l’operazione militare indiscriminata israeliana dopo il 7 ottobre che ha provocato la distruzione di tutte le città della striscia di Gaza (fra le quali Khan Younis gemellata con la città di Palermo), provocando decine di migliaia di morti fra la gente comune.
L’ex sindaco di Palermo ha aggiunto, come provocatorio paradosso, che per combattere il terrorismo mafioso il governo italiano non ha mai pensato di bombardare Corleone, Cinisi o Palermo.
Sono seguiti diversi interventi che hanno posto in evidenza la necessità di una mobilitazione costante e permanente per arrivare al cessate il fuoco e per il riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato Palestinese.
Su invito di Fateh Hamdan si è creata una catena umana sul lungomare Yasser Arafat per creare un legame concreto con tutte le mobilitazioni per la pace e contro il genocidio.
La serata si è conclusa con un minuto di silenzio in onore di tutte le vittime innocenti, che si calcolano in almeno 170.000 palestinesi nella striscia di Gaza.