La guerra economica contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela rappresenta una delle strategie chiave poste in essere dagli Stati Uniti e dai loro alleati contro il processo rivoluzionario bolivariano, cui ha risposto il governo di Caracas con una serie di programmi, interventi e misure. Dal 2005 è stata imposta via via una lunga serie di misure contro soggetti, persone ed entità venezuelane, con il chiaro intento di colpire il governo e di affamare la popolazione, una strategia volta a fomentare sofferenza e malcontento nella società, fino a provocare un violento cambio di assetto politico nel Paese, che tuttavia, evidentemente, non ha avuto i risultati che i promotori di tale aggressione auspicavano. Dopo un forte impatto nei primi anni, che ha comportato una grave sottrazione di beni dello Stato, la profonda compromissione dell’apparato produttivo e la carenza di forniture fondamentali, in primo luogo cibo, medicine, attrezzature, oggi l’economia venezuelana si attesta su una crescita prevista intorno al 4% del Pil, secondo i dati del Fondo monetario internazionale.

Il blocco, l’insieme di misure coercitive unilaterali, imposto dagli Stati Uniti, ha prodotto danni che, secondo alcune stime, ammontano a più di quattro miliardi di barili di petrolio, con una conseguente perdita di entrate finanziarie per lo Stato per oltre 300 miliardi di dollari. “Le sanzioni unilaterali imposte sempre più dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea e da altri Paesi hanno esacerbato le sfide che l’amministrazione venezuelana deve affrontare. Le entrate del governo sono diminuite del 99% e, attualmente, il Paese vive con l’1% delle entrate che aveva prima delle sanzioni”, ha segnalato la relatrice speciale delle Nazioni Unite sull’impatto negativo delle misure coercitive unilaterali, Alena Douhan, dopo una visita istituzionale in Venezuela nel 2021. La presenza dei BRICS e l’emergente mondo multipolare sono stati indubbiamente una delle chiavi decisive che hanno permesso al Venezuela Bolivariano di contrastare la guerra economica: il Paese ha trovato alternative grazie all’attivazione di accordi e contratti con diversi Paesi emergenti del Sud del mondo e si è ripreso dal danno gravissimo prodotto dal blocco economico con risposte innovative, e una serie di programmi di sviluppo.

Il momento di massima pressione dell’attacco ha indubbiamente corrisposto al “combinato disposto” tra applicazione delle misure coercitive unilaterali e inizio della pandemia da Covid-19: in quel frangente, il tentativo degli Stati Uniti fu quello di letteralmente isolare il Venezuela nel contesto della emergenza legata alla pandemia. Erano state, tuttavia, a partire dal 2019, attivate più di 500 équipe mediche nell’ambito del Piano Cayapa Heroica, avviato dal governo per potenziare le attrezzature e le misure che servono alla cura della popolazione nei centri ospedalieri e sostituire le importazioni. Con l’obiettivo di risolvere i “nodi critici”, il personale tecnico ha viaggiato in gran parte del Paese attrezzando o recuperando centinaia di incubatrici e altre apparecchiature e dispostivi medici e sanitari. Il ruolo delle forze del lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici, nel processo di recupero economico e di contrasto alla guerra economica, è stato ed è fondamentale: è stata riferita ad esempio l’esperienza dei lavoratori del Centro di Raffinazione del Paraguaná, nello stato di Falcón, che si sono organizzati in Consigli Produttivi dei Lavoratori (CPT); nonché quella della Università Bolivariana dei Lavoratori “Jesús Rivero” (UBTJR), che hanno costituito una equipe multidisciplinare con ingegneri, meccanici e tecnici per la riparazione di compressori per riattivare la raffinazione del carburante. I lavoratori e le lavoratrici sono stati e sono, come sempre, una parte fondamentale della resistenza al blocco, e vi hanno saputo rispondere, pur tra gigantesche difficoltà, non solo con la propria capacità e creatività, ma anche con la propria organizzazione, come mostra l’esperienza dell’ideazione e organizzazione di veri e propri Consigli di base: non solo una risorsa essenziale del processo bolivariano, ma anche una eredità storica di altre esperienze rivoluzionarie del Novecento, basate su organizzazioni di carattere popolare e consiliare.

Le azioni portate avanti dal governo bolivariano vanno dalla garanzia dell’approvvigionamento alimentare alla riorganizzazione della matrice industriale del Paese, il tutto coordinato dal terzo “Piano socialista di sviluppo economico e sociale”, un programma a medio termine per il periodo 2019-2025. Nel frattempo, uno dei casi in cui si è cristallizzata la volontà del Paese di affrontare la politica sanzionatoria degli Stati Uniti e dell’Unione Europea è stata la nota Legge Anti-Blocco emanata nell’ottobre 2020 per fornire allo Stato i meccanismi per affrontare gli effetti del blocco e per individuare i diversi fattori attinenti che vanno dai diritti umani della popolazione all’adozione di molteplici misure per garantire il recupero e lo sviluppo. Nel suo discorso di presentazione del progetto, lo stesso Maduro ha sottolineato l’importanza del testo per affrontare la minaccia di cambio di regime violento attraverso una – come è stato detto – “guerra invisibile e multiforme”.

 

Riferimenti:

Conclusiones preliminares de la visita a la República Bolivariana de Venezuela de la Relatora Especial de las Naciones Unidas sobre el impacto negativo de las medidas coercitivas unilaterales en el disfrute de los derechos humanos, 12 febrero 2021: https://www.ohchr.org/es/2021/02/preliminary-findings-visit-bolivarian-republic-venezuela-special-rapporteur-negative-impact

Plan Cayapa Heroica ha recuperado 500 equipos médicos en todo el país, CNTI, 30 settembre 2019: https://www.cnti.gob.ve/noticias/actualidad/cnti/6345plancayapaheroicaharecuperado500equiposmedicosentodoelpais.html

Ley Antibloqueo cumple tres años en resguardo de Venezuela ante sanciones unilaterales, 12 ottobre 2023: https://observatorio.gob.ve/ley-antibloqueo-cumple-tres-anos-en-resguardo-de-venezuela-ante-sanciones-unilaterales