La disobbedienza nonviolente funziona, Ismaela e Fede hanno incontrato il Prefetto

Ieri mattina alle ore 12.30, Fede (17 anni) e Ismaela (26 anni), da ieri in sciopero della fame, aderenti alla campagna Fondo Riparazione di Ultima Generazione hanno incontrato privatamente il Prefetto di Padova, dott. Francesco Messina. Grazie a due azioni di disturbo in città, un mailbombing di oltre 2000 email alla prefettura e l’inizio di uno sciopero della fame, il Prefetto ha accettato la richiesta di un incontro pubblico giovedì prossimo.

Ismaela ha dichiarato: “Siamo contente di questo esito perché dimostra che una partecipazione politica attiva, come la disobbedienza civile nonviolenta, funziona nell’ottenere passi avanti. Siamo grate alla disponibilità del Prefetto e speriamo che all’incontro della settimana prossima il Prefetto sia disposto a mettersi in discussione perché non siamo solo noi a denunciare il clima repressivo in Italia ma lo è anche Amnesty International. Il fatto che i sequestri siano stati legali, non vuol dire che siano stati giusti. I diritti di cui noi oggi godiamo si sono ottenuti protestando, per questo questa repressione riguarda tutti noi”.

Le istituzioni provano a negare la repressione

Durante l’incontro in privato è stato ribadito che gli strumenti usati dal PM e dalla magistratura fossero legali. Vogliamo ricordare al Prefetto che siamo al correnti dei nostri diritti e di come funziona l’istituto del sequestro, per questo sappiamo anche che le leggi vanno interpretate e non perché qualcosa è legale allora è giusto. I fatti a Padova sono oramai numerosi: perquisizione UG: la richiesta, poi archiviata dal giudice, del riconoscimento di associazione a delinquere per Ultima Generazione; il giornalista e turista portati in questura; polizia dentro l’università autorizzata dalla rettrice; aggressione fascista ai ragazzi dello spazio CATAI; inoltre da tempo molti collettivi cittadini subiscono repressione, soprattutto Palestina Libera e il movimento transfemminista. Inoltre, il cosiddetto “decreto sicurezza” (disegno di legge 1660) rinomato decreto anti-Gandhi è palesemente anticostituzionale.

È la segretaria generale di Amnesty anche a ricordarcelo nell’ultimo report pubblicato: “Piuttosto che limitare le proteste pacifiche e punire chi scende in strada, le proteste dovrebbero essere facilitate anziché soffocate e il groviglio repressivo di leggi dovrebbe essere riformato per renderle compatibili con gli obblighi internazionali in materia di diritti umani. Le leggi e politiche repressive, combinate con pratiche ingiustificate e tecnologie di sorveglianza invasiva, stanno creando un ambiente tossico che rappresenta una seria minaccia per le persone che manifestano pacificamente. Anche solo uno di questi sviluppi, in un singolo stato, sarebbe preoccupante, ma decine di tali tattiche repressive su scala europea sono decisamente spaventose”.

Le azioni di Ultima Generazione funzionano, aiutaci a continuare

La fondazione filantropica statunitense Climate Emergency Fund (CEF) è stata fino a quest’anno il nostro principale donatore. Da quest’anno però ha deciso di reindirizzare i fondi a progetti di resistenza civile negli Stati Uniti, riducendo quindi gli aiuti ad altri progetti, incluso Ultima Generazione. Abbiamo lanciato una raccolta fondi con l’obiettivo di raccogliere 20.000 euro. Ci siamo quasi. Insieme possiamo creare una rete di tanti donatori mensili che ci possano offrire una stabilità economica duratura. Questo ci permetterà di pianificare con anticipo, garantire un contributo alle persone che si dedicano a tempo pieno a tenere in piedi la struttura e a essere più efficaci nelle nostre azioni