Il 18 luglio la Corte Suprema della Corea del Sud ha respinto un ricorso del governo affermando che le coppie omosessuali hanno gli stessi diritti, in termini di copertura sanitaria, di quelle eterosessuali.

Pertanto, la Corte ha ordinato al Sistema Sanitario Nazionale di ripristinare la copertura sanitaria per So-Seong-wook e Kim Yong-min che nel maggio 2019, in un Paese che ancora non riconosce il matrimonio egualitario, avevano celebrato privatamente le proprie nozze.

La storia che è giunta fino alla Corte Suprema ha dell’assurdo. Nel 2020 So Seong-wook aveva dovuto registrarsi come persona a carico di Kim Yong. Il Servizio Sanitario Nazionale era intervenuto segnalando “l’errore” e chiedendo una serie di rimborsi per prestazioni nel frattempo erogate.

Da lì, una serie di sentenze: nel 2022 il Tribunale amministrativo della capitale Seul ha dato ragione al Sistema Sanitario Nazionale; nel 2023 l’Alta Corte si è schierata con la coppia, ma il governo ha fatto ricorso. Poi, anche a seguito di un intervento come terza parte di Amnesty International, l’atto finale sancito dai quattro giudici della Corte Suprema.