Il Partito Laburista guidato da Keir Starmer ha trionfato nelle elezioni politiche tenutesi ieri nel Regno Unito, ottenendo 412 seggi alla Camera dei Comuni su 650, quando per avere la maggioranza ne bastano 326. I conservatori del premier Rishi Sunak, che si è dimesso stamattina, ne hanno conquistati solo 121, il peggior risultato mai registrato.
Non si tratta tuttavia della vittoria di una forza di sinistra. Un abitante di Liverpool, città notoriamente progressista, ha definito Starmer, sostenuto da tutti i media di destra, “un Tory (appellativo dei conservatori) con la cravatta rossa”. Dopo 14 anni di governo conservatore, non si prospettano infatti grandi cambiamenti: i laburisti sostengono Israele, la NATO e l’Ucraina, si sono impegnati ad aumentare le spese militari e sul fronte migranti, pur criticando l’orribile piano di deportazione dei richiedenti asilo in Ruanda voluto da Sunak, intendono creare una forza di sicurezza alle frontiere per “gestire l’immigrazione clandestina.”
C’è però una buona notizia: l’ex leader laburista Jeremy Corbyn, che anni fa aveva impresso una svolta a sinistra al partito, attirando l’adesione entusiasta di migliaia di giovani attivisti, era stato oggetto di una vergognosa campagna diffamatoria con l’accusa di antisemitismo (la solita calunnia riservata a chi critica Israele e difende i palestinesi) ed era stato addirittura espulso, è stato rieletto come indipendente nel suo storico collegio di Islington North a Londra, battendo il candidato laburista.
Nella sua vittoria hanno giocato senz’altro la popolarità personale e il forte radicamento locale, ma questo potrebbe anche essere un segnale che nel rigido sistema uninominale britannico esiste uno spazio politico a sinistra da riempire con un progetto alternativo al laburismo liberista e guerrafondaio di Starmer. Tanto più che non si tratta solo di Corbyn: altri quattro candidati indipendenti sono stati eletti battendo un laburista grazie alle loro posizioni filo Palestina. Sono Shockat Adam nel collegio di Leicester South, Ayoub Khan a Birmingham Perry Barr, Adnan Hussain a Blackburn e Iqbal Mohamed in Dewsbury and Batley.
Intanto il messaggio di Corbyn ai suoi elettori apre il cuore:
“Stasera, la nostra comunità ha fatto la storia.
Queste elezioni non hanno mai riguardato me. È sempre stato per la nostra comunità e per i valori che condividiamo. E si tratta della nostra convinzione eterna che esista un’alternativa alla disuguaglianza, alla povertà e alla guerra.
Il risultato di questa sera a Islington North ci lascia intravedere un futuro diverso, che pone gli interessi dei molti davanti a quelli dei pochi. È anche un avvertimento – un avvertimento al governo entrante che il dissenso non può essere schiacciato senza conseguenze. Che le idee di uguaglianza, giustizia e pace sono eterne. Quella speranza per un mondo migliore non potrà mai essere spenta.
Stasera festeggiamo. Domani ci organizziamo. L’energia che abbiamo scatenato non andrà sprecata. Siamo un movimento fatto di tutte le età, ambienti e fedi. Un movimento che può vincere con e per le persone di tutto il Paese.
Grazie a tutti coloro che hanno costruito questa campagna, rendendola la più inclusiva a cui abbia mai partecipato.
Grazie a ogni singola persona che ha esercitato il proprio diritto di voto democratico. È stato l’onore della mia vita rappresentare voi, popolo di Islington North. Continuerò ad imparare da voi, ad essere responsabile nei vostri confronti e a trarre ispirazione da voi.
Il futuro di cui parliamo non è un sogno impossibile – la nostra comunità è la prova che un mondo più gentile e più giusto è possibile”.