L’Italia accresce ulteriormente il proprio impegno in campo bellico, diventando la sede della nuova forza di reazione rapida dell’Alleanza Atlantica, la Allied Reaction Force (ARF, ovvero Forze di Reazione Alleate). L’inaugurazione del nuovo strumento NATO si è svolta lunedì nella base di Solbiate Olona, in provincia di Varese, dove ha sede la NRDC-ITA (NATO Rapid Deployable Corps, ovvero le forze NATO italiane a dispiegamento rapido). Sarà proprio questa la sede provvisoria dell’ARF, fino a che non verranno realizzate strutture permanenti specificamente dedicate ad essa. Lo scopo della nuova Forza NATO, la cui creazione è stata annunciata al termine del summit di Vilnius del 2023, è quella di «produrre effetti con un preavviso più breve di quanto sia stato possibile in precedenza», aumentando così la capacità di difesa e deterrenza dell’Alleanza.

Il fine esplicito della nuova Forza multinazionale è quello di concentrarsi sul contrasto alle «principali minacce» contemporanee, poste «dalla Russia e dai principali gruppi terroristici», permettendo di «rafforzare la deterrenza in pace o in crisi» e di «creare un dilemma strategico per gli avversari». L’ARF permette, in caso di necessità, di coordinare una risposta multiforze da parte di altri componenti dell’Alleanza in tempi estremamente rapidi, mettendole a disposizione del Comandante supremo delle forze NATO (SACEUR), massima autorità dell’Alleanza. Le missioni che questa unità può svolgere sono molteplici e vanno dalla «riserva strategica dispiegabile in caso di crisi» alla «dissuasione dell’escalation verticale o orizzontale», passando per la «risposta a crisi legate a situazioni emergenti».

Nel corso della cerimonia (svoltasi alla presenza della massima autorità dell’Alleanza Atlantica in Europa, il generale Christofer G. Cavoli, e del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello), la guida dell’ARF è stata affidata per i prossimi tre anni al generale di Corpo d’Armata Lorenzo D’Addario, già a capo del Comando di Solbiate Olona. All’evento hanno presenziato anche i comandanti delle varie unità NATO che faranno parte delle nuove Forze di Reazione Alleate, ovvero la 1° Divisione delle Forze del Regno Unito, le forze spagnole del JSOC (le Operazioni Speciali Congiunte) e del JFAC (le Forze Congiunte Aeree), le CFSpCC, le Forze Marittime Italiane (ITMARFOR) e il Commando delle Forze Alleate per le Operazioni Speciali (SOFCOM).

Come specificato in un comunicato della NRDC-ITA, la scelta della sede di Olbiate Solona come base per la nuova Forza NATO dimostra «l’impegno dell’Italia nei confronti dell’Alleanza e della Deterrenza e Difesa dell’Area Euro-Atlantica». Un impegno non da poco, dal momento che è stato assunto ufficialmente a poche ore dall’innalzamento del livello di allerta in tutte le basi NATO europee, incluse quelle italiane, da parte degli Stati Uniti. Al momento, infatti, nelle basi dell’Alleanza con sede in Italia, Germania, Bulgaria e Romania vige un livello di allarme per «minaccia imminente di terrorismo», di poco inferiore al livello massimo di allarme e normalmente individuato quando l’esercito riceve una «minaccia attiva-affidabile».

L’Italia, in questo modo, si rende sempre più protagonista in un ipotetico scenario di guerra, lasciando i  discorsi relativi alla pace su un piano di pura retorica.

 

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