A volte non è semplice raccontare quel che si è vissuto così intensamente durante una due giorni  (22-23 giugno) a Vicenza ospiti del Rugby Club all’interno del Parco della Pace.

E’ stato un susseguirsi di emozioni, di dialoghi, di confronti di esperienze a volte tra mondi che sembrano così distanti. 

Da una parte 90 ragazzi  del Cngei che si incontravano per un torneo di Pallascout, dall’altra il comitato promotore italiano della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza con un momento nazionale  di aggiornamento e di riflessione su quel che si era messo in moto e si sta prospettando con il passaggio dell’Equipe Base nei vari continenti e in Italia in particolare approssimativamente tra il 19-20 e il 25 novembre.

Ognuno ha portato avanti le sue attività rispettandosi, ma anche incontrandosi come per creare un gran simbolo umano della Nonviolenza, quei due cerchi (la coerenza interna ed esterna dell’essere umano) con i due semicerchi a indicare la totale unione. 

Sabato 22 giugno c’è stato il primo intervento “Marcia Mondiale, storia e attualità”, un excursus dalla prima alla terza edizione (la durata, il percorso, il manifesto), i cambiamenti negli anni che ci sono stata proprio vivendo il cammino mondiale. 

Si è proseguito con Alessandro Capuzzo (Tavola Pace FVG) “Corpi civili di Pace: il convegno di Gorizia e prospettive”. Gli atti dell’incontro “Negoziare la pace” del 30/1/2023 sono  ricchi di spunti, di esperienze soprattutto in una zona molto particolare, quella del confine est dove una città si è vista divisa nel 1947. Si stabilì che il confine tra l’Italia e la neonata Jugoslavia doveva correre lungo la città, separando il centro storico dalla stazione ferroviaria e dalle zone di periferia. Venne eretto un muro per dividere i due paesi. Due gli interventi video, il primo di Aurelio Juri (già sindaco di Koper), che ha cercato di evidenziare le incoerenze del continente europeo  e  il secondo del Professor Alberto Gasparini (Università di Trieste), che ha presentato il master biennale in International Peace Operators che si teneva presso il Polo di didattico di Gorizia dell’Università di Trieste. Carla Biavati (IPRI-CCP)  ha raccontato la sua recente esperienza in Palestina con la Diocesi di Bologna, riaffermando l’esistenza di gruppi nonviolenti che potrebbero essere coinvolti nella Terza Marcia Mondiale magari all’interno di una rotta convergente, ma da agosto saranno introdotte da parte del governo israeliano ulteriori restrizioni per chi arriva dall’estero. 

Domenica 23 giugno si tenuta la riunione del comitato promotore 3MM Italia. Si sta lavorando al percorso interno del passaggio della delegazione internazionale  con ben 20 città che li ospiteranno.  

Durante la riunione era presente Francesco Foletti (presidente del Brescia-Nagasaki Kaki Tree Project for Europe), che ci ha illustrato le ultime attività dell’associazione (la messa a dimora di un Hibakujumoku di Nagasaki a Vienna) e il Kaki Bike Tour (che quest’anno unirà Trieste a Vienna passando da Villach), una delle iniziative prima della partenza della Marcia Mondiale del 2 ottobre. C’è stato anche l’intervento di un membro di BiciPace Vicenza, che ha raccontato la loro attività e l’importanza nel far conoscere il territorio (i territori dove passano) per come si presenta (nel positivo e nel negativo).

Un fine settimane che ha riconfermato quanto la Marcia Mondiale sia il cammino delle persone che si incontrano non solo nel momento in cui la delegazione internazionale passa tra i vari continenti.