Ieri 26 giugno alle 15:20 [21:20 ora italiana, ndr], alcuni membri dell’esercito boliviano sono entrati con violenza nel Palazzo del Governo, chiudendo tutti gli ingressi. Il comandante dell’esercito, Juan José Zúñiga, ha chiesto al presidente Luis Arce un cambiamento di direzione dell’amministrazione politica ed economica del Paese, sottolineando che un gruppo di persone saccheggia le risorse naturali. Tale azione è stata definita insubordinazione da Arce.
In mezzo ad accuse di colpo di Stato, Zúñiga ha annunciato la formazione di un nuovo governo e ha affermato che “per il momento” riconosceva Arce come capitano generale delle Forze Armate, sostenendo che aveva l’appoggio delle tre forze militari.
Davanti alla situazione, il sindacato Central Obrera Boliviana (COB) ha dichiarato uno sciopero generale illimitato e il trasferimento degli iscritti alla città di La Paz, per riportare l’ordine costituzionale e instaurare di nuovo il governo legale.
Un’ora dopo, il presidente Luis Arce si è impossessato del nuovo Alto Comando militare, guidato dal generale José Wilson Sánchez, il quale ha immediatamente ordinato la ritirata delle truppe che avevano preso il Palazzo di Governo. Arce ha denunciato il tentativo di colpo di stato e ha messo in rilievo il ruolo dei militari buoni, quelli che sanno rispettare la costituzione.
Questi fatti mostrano quanto fragile sia ancora la democrazia in questa regione del mondo. Una democrazia che continua a costruirsi con speranze e inquietudini, con luce e ombre. Questo avvenimento, che segna la storia della Bolivia, ci insegna che la democrazia viene prima di tutto, che dobbiamo difenderla come una delle conquiste più preziose degli ultimi 42 anni in Bolivia.
di Edgar Dávila Navarro
Aggiornamento del 27 giugno: In una conferenza stampa, le autorità della Bolivia hanno annunciato l’arresto dell’ex-Comandante dell’Esercito Juan José Zúñiga e del Comandante della Marina Militare Boliviana, Juan Arnéz Salvador, dichiarando che avevano guidato un tentativo di Colpo di Stato.
Traduzione dallo spagnolo di Mariasole Cailotto. Revisione di Thomas Schmid.