Carlo Maisano, capo missione Life Support: “Tutti i naufraghi sono vulnerabili, hanno alle spalle un viaggio lungo e avrebbero bisogno di arrivare il prima possibile in un porto sicuro”.

Crescenzo Caiazza, infermiere a borso della Life Support: “Tra i naufraghi ci sono cinque casi di ustioni e diverse persone con dolori articolari dovuti alla posizione contratta prolungata, continueremo a monitorare la salute di tutti”. Assegnato Pos di Livorno, l’arrivo è previsto domenica mattina.

Questo pomeriggio, alle ore 15.30 circa, la Life Support di EMERGENCY ha concluso con successo un’operazione di soccorso di un’imbarcazione in difficoltà nelle acque internazionali della zona SAR libica, portando in salvo 47 persone. Il caso è stato segnalato alla nave di EMERGENCY poco prima delle 13.00 attraverso un mayday relay sul canale 16 da parte di Sparrow 4, un aereo di Frontex.

Appena abbiamo ricevuto la segnalazione del caso di imbarcazione in pericolo ci siamo recati alle coordinate indicate, lì abbiamo trovato un gommone sovraffollato con persone senza giubbotti di salvataggio – dichiara il capomissione della Life Support, Carlo Maisano -. Il nostro personale ha subito cominciato le operazioni di soccorso, ha evacuato le persone dalla barca in difficoltà e le ha portate al sicuro a bordo della Life Support. Lo staff medico ha quindi iniziato a visitare i casi che avevano necessità di attenzione, in particolare i casi di ustioni dovute alla miscela di acqua di mare e carburante. Le autorità ci hanno assegnato Livorno con Place of safety (Pos) per lo sbarco, dove arriveremo domenica mattina dopo tre giorni e mezzo di navigazione. Tutti i naufraghi sono vulnerabili: hanno alle spalle un viaggio lungo e hanno diritto di arrivare in un porto sicuro il prima possibile. Non c’è motivo che rimangano in mare altri giorni dopo tutto quello che hanno vissuto.

Il gommone in difficoltà lungo circa 6 metri, era sovraffollato ed era partito dalla città libica di Zwara.

Tra i naufraghi, 47 persone, ci sono 39 uomini, 3 donne e 5 minori non accompagnati. Le persone salvate provengono da Nigeria, Etiopia, Ghana, Libia, Eritrea, Bangladesh, Sud Sudan e Sudan, Paesi afflitti da conflitti, violenze, instabilità politica, crisi climatica e povertà.

Tra i naufraghi abbiamo tre donne e due uomini con ustioni, ci sono poi alcuni casi di dolori articolari dovuti all’essere stati fermi e contratti nella stessa posizione per molto tempo, ma non abbiamo altri casi medici da segnalare – spiega Crescenzo Caiazza, infermiere a bordo della Life Support di EMERGENCY -. Fortunatamente durante il soccorso non ci sono state condizioni di criticità, i ragazzi non erano da molte ore in mare e la loro imbarcazione ha retto nonostante le cattive condizioni meteo. Nei prossimi giorni di navigazione, comunque, lo staff medico continuerà a monitorare le condizioni di salute di tutti i naufraghi e a curare i casi di ustione e dolore articolare”.

Dopo aver completato il soccorso e aver informato le autorità competenti, la Life Support ha richiesto un porto sicuro per lo sbarco dei 47 naufraghi. L’MRCC (Maritime Rescue Coordination Centre) italiano ha assegnato Livorno come luogo di sbarco, con arrivo previsto per domenica mattina.

La Life Support di EMERGENCY, con un equipaggio di 28 persone composto da marinai, medici, mediatori culturali e soccorritori, è alla sua ventesima missione nel Mediterraneo Centrale. Finora ha salvato 1.678 persone e proseguirà il suo impegno per dare assistenza umanitaria e salvare vite lungo una delle rotte più letali al mondo.