Ancora una volta il nostro aereo da ricognizione Seabird è stato testimone di un brutale respingimento da parte della cosiddetta Guardia Costiera libica.

Ieri circa 60 persone erano state soccorse in acque internazionali dal mercantile Mardive Zohr 1. La cosiddetta Guardia Costiera libica ha affiancato la nave, è salita a bordo, ha minacciato di arresto il comandante e l’equipaggio e ha costretto i naufraghi a salire a bordo della loro motovedetta a colpi di bastone.

Finanziando le milizie libiche per compiere queste azioni, l’Italia e l’Europa sono complici della violazione dei diritti umani nel Mediterraneo. L’ordinanza di ENAC per bloccare Seabird è solo il tentativo del governo Italiano di nascondere i suoi crimini.