Più di duemila manifestanti hanno sfilato lungo le vie di Fasano, in provincia di Brindisi, per protestare contro il summit del G7 che, dopo tre giorni, si è concluso a Savelletri nel resort di Borgo Ignazia.
La città era completamente blindata e sorvegliata da un imponente spiegamento di forze dell’ ordine in tenuta anti sommossa. I negozi sono rimasti chiusi perché era stata sparsa la voce di possibili disordini: una precauzione rivelatasi del tutto inutile perché il corteo è stato ordinato e pacifico.
Molti cittadini di Fasano sono scesi in strada anche per esprimere la loro solidarietà ai manifestanti. L’ iniziativa, promossa dal Tavolo di coordinamento No G7, si è conclusa dopo un percorso di tre chilometri nel parco della Rimembranza dove hanno avuto luogo parecchi interventi da parte dei movimenti e dei comitati che hanno raccolto l’invito del coordinamento.
Ha sfilato anche il “Cavallo di Troia” in legno e su rotelle dell’associazione tedesca Debt for Climate, a simboleggiare le attività predatorie delle maggiori potenze economiche e finanziarie verso i Paesi del terzo mondo. Gli attivisti, molti dei quali giovani, sono arrivati da tutta Italia, con le loro bandiere della pace, della Palestina, dei Cobas e delle lotte in difesa dell’ ambiente e contro la militarizzazione dei territori.
Il corteo era aperto da uno striscione in cui erano indicati i motivi della protesta: no ai potenti della terra che preparano la guerra invece della coesistenza tra i popoli, che investono nella produzione di armi invece che nella lotta alla povertà, che accentuano la crisi ecosistemica invece di combattere il cambiamento climatico, che negano la speranza invece di costruire un futuro per i giovani. Sugli striscioni e sui cartelli portati dai manifestanti si potevano leggere slogan e parole d’ ordine come: “Palestina libera, svuotiamo gli arsenali e riempiamo i granai, l’ Italia ripudia la guerra, né un uomo né un soldo per la guerra, fermiamo l’ escalation verso la terza guerra mondiale, di fronte alla guerra una sola opzione: diserzione, sosteniamo gli obiettori di coscienza e i disertori di tutte le guerre, no ad un sistema che genera guerre, odio, sfruttamento e povertà, basta con gli investimenti nei combustibili fossili, fermiamo l’inferno climatico” . L’ evento è stato seguito da numerose testate giornalistiche e televisive, molte delle quali straniere.