Non so perché tutti si ostinino a parlare di antisemitismo per riferirsi alle critiche al governo israeliano, quando anche i palestinesi sono semiti. Tuttavia, questa espressione è diventata così comune che persino la Reale Accademia di Spagna l’ha adottata e così sarò costretta a usarla per esprimere il mio punto di vista.
Detto questo, passo all’antisemitismo. Ho già scritto un articolo in cui affermavo che in Cile, a metà del XX secolo, l’antisemitismo era quasi inesistente, soprattutto a sinistra, perché c’erano e ci sono ancora molti ebrei di sinistra. Ho anche fatto diversi nomi.
Ora quelli di noi che sostengono i palestinesi non stanno promuovendo l’antisemitismo, ma il rifiuto dell’attuale governo israeliano. E i membri della lobby ebraica negli Stati Uniti si sbagliano di grosso quando parlano di “antisemitismo”, che è quello che loro stessi provocano cercando di proteggere Netanyahu, che è indifendibile in qualsiasi etnia o Paese.
Quindi siamo chiari: i giovani universitari che difendono i palestinesi di Gaza e di altri luoghi come la Cisgiordania non sono antisemiti, perché stanno solo dimostrando solidarietà con un popolo vittima di un genocidio. Questo è il punto di vista del Sudafrica nell’accusa presentata alla Corte Penale Internazionale (CPI) nei riguardi di Israele. Se questo è antisemitismo, la verità è che questo sentimento è provocato da quegli ebrei che si ostinano a confondere tutto.
È vero che nel mondo c’è stato molto antisemitismo per secoli. Ricordiamo che nel 1492 gli ebrei sono stati espulsi dalla Spagna, che ci sono stati molteplici pogrom in Europa e in Asia, culminati nell’olocausto nazista. Lo sappiamo tutti, ma ora le cose sono molto cambiate.
Difendere il popolo palestinese che vive a Gaza o in altre regioni di Israele è antisemita? No, perché non tutti gli ebrei del mondo partecipano o approvano questo massacro. Molti lo rifiutano e lo criticano.
La solidarietà con i palestinesi è un attacco allo Stato di Israele? Certo che no, perché non è l’intero Stato di Israele che li sta sterminando, né l’intero Stato di Israele che approva queste azioni.
Sostenere i palestinesi a Gaza o in Cisgiordania è un attacco a qualsiasi governo di Israele? No, signori, è un attacco all’ATTUALE governo di Israele, guidato da Benjamin Netanyahu (che Biden chiama Bibi, tra l’altro, come se fossero amici per la pelle, anche se Bibi non gli presta la minima attenzione perché sa che perderà le elezioni).
Si tratta di fare le giuste distinzioni, in modo che gli ebrei del mondo non ci attacchino tutti e che si capisca contro cosa e chi stiamo combattendo. Contro Netanyahu, che è già stato indicato dalla Procura della Corte Penale Internazionale come un criminale che dovrebbe essere arrestato in qualsiasi Paese del mondo. E che né il signor Biden né nessun altro osino minacciare la Procura o la CPI, perché se dovesse accadere qualcosa al Procuratore o ai giudici, sarebbe un crimine contro l’umanità che trasformerebbe ogni cosa su questo pianeta.
Traduzione dallo spagnolo di Thomas Schmid.
Revisione di Anna Polo