I dati Istat ci dicono che sono oltre 900mila le famiglie povere in affitto, che corrispondono al 45,3% del totale delle famiglie povere, per le quali la casa continua a essere un grande problema a causa dei prezzi dei canoni di locazione che in Italia continuano a salire: sono aumentati del 2,9% a maggio, raggiungendo una media di 13,9 euro/m², il prezzo più alto registrato da idealista dal 2012, anno della prima rilevazione.
Secondo l’ultimo report sui canoni di locazione pubblicato dal portale immobiliare, l’incremento su base annua si attesta al 12,7%. Crescita dei canoni di locazione nella maggior parte dei capoluoghi italiani rilevati a maggio: 52 centri hanno registrato un aumento, mentre 32 hanno segnato dei ribassi. Tra le città con i maggiori incrementi troviamo Campobasso (8,1%), Catanzaro (6,5%), Rimini (5,3%) e Caserta (5%). Anche i principali mercati cittadini italiani hanno mostrato un aumento dei canoni, come a Torino (3%), Napoli (1,9%), Milano (0,6%), Palermo (0,3%) e Firenze (0,2%). Solo Roma ha registrato un calo marginale, dello 0,1%, mentre i ribassi più significativi del mese sono stati rilevati a Barletta (-9,9%), Trani (-7,7%), Chieti (-5,8%) e Asti (-4,9%).
Milano si conferma la città con i canoni di locazione più elevati in Italia, con una media di 23,5 euro/m², seguita da Firenze (20 euro/m²), Bologna (17,3 euro/m²) e Roma (16,5 euro/m²). Anche Como, Napoli e Bolzano registrano valori superiori alla media nazionale di 13,9 euro/m² mensili, rispettivamente con 16 euro/m², 15 euro/m² e 14,7 euro/m². Al contrario, le città più convenienti per gli affittuari italiani sono Caltanissetta (4,6 euro/m²), Reggio Calabria (5,5 euro/m²) e Cosenza (5,6 euro/m²).
A maggio, 80 province italiane hanno registrato un aumento dei canoni di locazione, con Teramo (20,6%), Latina (18,1%) e Lecco (14,1%) in testa a questa crescita. Altri aumenti a due cifre hanno interessato Campobasso (11,6%), Catanzaro (11,4%), Massa Carrara (10,7%) e Arezzo (10%). Le principali province italiane mostrano tutte un trend di crescita: Roma (2,9%), Torino (2,6%), Napoli (1,9%) e Milano (0,9%). Le province di Chieti e Modena non hanno registrato variazioni rispetto ad aprile, mentre 21 province hanno segnalato dei cali, con i ribassi più significativi a Verbano-Cusio-Ossola (-13,8%), Rimini (-6,2%) e Bolzano (-6%). Sul fronte dei prezzi, Belluno (32,1 euro/m2) risulta essere la provincia italiana più cara per gli affittuari, seguita da Lucca (31,1 euro/m2) e Grosseto (24 euro/m2). Le richieste medie dei proprietari superano la media nazionale di 13,9 euro in 14 province, i cui prezzi sono compresi tra i 22,9 euro/m2 di Ravenna ed i 14,4 euro/m2 di Bolzano. Nelle altre 87 province monitorate da idealista, i valori di affitto restano inferiori alla media nazionale, compresi tra i 13,7 euro mensili di Como e 4,8 euro di Enna, la provincia con i canoni di locazione più economici in Italia.
Il Report evidenzia aumenti in tutte le regioni italiane, ad esclusione del Trentino-Alto Adige (-2,2%) e del Friuli-Venezia Giulia (-2,1%). Andamenti positivi per tutte le altre regioni con i maggiori incrementi che si evidenziano in Molise (11%), Calabria (7,5%), Liguria (6,1%) e Abruzzo (5,6%). I restanti rialzi vanno dal 5,1% della Basilicata, via via a scendere sino allo 0,6% registrato in Emilia-Romagna. In aumento anche Lazio (4,4%) e Lombardia (1,6%). La Valle d’Aosta si conferma la regione con i prezzi di locazione più elevati, con una media di 21,4 euro/m². Seguono la Lombardia con 19,9 euro/m² e la Toscana con 18,2 euro/m². Anche il Lazio (14,3 euro/m²) e l’Emilia-Romagna (14,2 euro/m²) registrano prezzi di richiesta superiori alla media nazionale di 13,9 euro/m². Le regioni con canoni di locazione inferiori alla media nazionale variano dai 13,3 euro/m² del Trentino-Alto Adige e della Liguria ai 7,1 euro/m² del Molise, che si conferma la regione più economica per gli affittuari italiani.
“Si tratta un trend al rialzo che non si ferma, ha dichiarato Stefano Chiappelli, Segretario generale SUNIA, “anzi accelera determinando, purtroppo, le condizioni per futuri sfratti per morosità, visto che siamo sempre più in presenza di livelli di canoni difficilmente sopportabili con redditi fermi al palo se non in regressione.
Le risposte del Governo? Non pervenute! Il Piano Casa prospettato dal Ministro Salvini non c’è ed è stato trasformato in un Decreto Legge che di fatto prevede l’ennesimo condono sugli alloggi in proprietà.
L’ultima Legge di Bilancio in corso non ha previsto nulla in materia di finanziamenti per le politiche abitative e ha confermato la cancellazione degli stanziamenti per il Fondo di sostegno all’affitto e del Fondo per la morosità incolpevole, determinando un aggravio delle emergenze in capo ai Comuni che non potranno emettere bandi nonostante le forti richieste di inquilini a bassi redditi. Se a tutto questo si aggiunge lo stato precario e insoddisfacente dei finanziamenti per l’edilizia residenziale pubblica si può ragionevolmente concludere che da questa crescente crisi non si potrà uscire se non con una netta e strutturale inversione di rotta, capace di dare risposte serie all’emergenza abitativa.”
Il SUNIA ha presentato al Senato pochi giorni fa la “Petizione popolare per il diritto all’abitare” che ha raccolto circa 45.000 firme per chiedere al Parlamento, al Governo e a tutte le istituzioni di adottare misure concrete per garantire a tutti il diritto all’abitare, rifinanziando i fondi per “Sostegno affitto” e “Morosità incolpevole”, mettendo a punto un Piano Casa con investimenti certi per costruzione e riattamento delle case ERP, approvando una Legge quadro degli Enti gestori che ne migliori l’efficienza, attivando un programma di riqualificazione urbanistica e sociale delle periferie e regolamentando il mercato degli affitti brevi.
Qui il Report: https://www.idealista.it/sala-stampa/report-prezzo-immobile/affitto/.