Sono passati otto mesi di intensi bombardamenti israeliani sulla popolazione civile a Gaza. Genocidio e pulizia etnica. Nella giornata di ieri, i generali israeliani hanno compiuto otto stragi, provocando l’uccisione di 77 civili e il ferimento di altri 221. È stato bombardato il Municipio di Nuseirat, uccidendo il sindaco e diversi suoi collaboratori mentre stavano coordinando le operazioni di soccorso.
Un’altra scuola dell’UNRWA nel campo Shati, trasformata in un rifugio per sfollati, è stata bombardata provocando decine di vittime, in maggioranza bambini.
ONU
Il Segretario Generale dell’ONU Guterres ha informato il rappresentante di Tel Aviv al Palazzo di Vetro che Israele è stato inserito nella lista nera dei Paesi che non garantiscono protezione ai bambini e commettono gravi violazioni dei diritti umani durante i conflitti, compilata ogni anno. Il rapporto verrà diffuso ufficialmente a fine giugno.
Nella lista della vergogna, Israele si trova in compagnia di Russia, Stato Islamico, al Qaeda, Boko Haram, Afghanistan, Iraq, Myanmar, Somalia, Yemen e Siria.
Solidarietà internazionale
Una grande manifestazione di solidarietà con la Palestina e contro il genocidio a Gaza si è tenuta ieri a San’aa in Yemen. Altre grandi manifestazioni si sono svolte a Baghdad, Rabat, Beirut e Teheran.
235 artisti francesi hanno lanciato un appello al presidente Macron per riconoscere lo Stato palestinese, “per rafforzare il cammino verso una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese e mettere fine alla carneficina in corso a Gaza”. L’appello è stato pubblicato interamente sul quotidiano Liberation e descrive la situazione a Gaza come “un genocidio in atto documentato in diretta”. I firmatari si chiedono “fino a che punto la diplomazia francese deve aspettare per agire attivamente: non bastano 35 mila civili uccisi? A quanti crimini contro l’umanità dobbiamo assistere prima che Parigi intraprenda un’azione umanitaria?”