Noi, come affiliate alla Women’s International League for Peace and Freedom (WILPF) in Europa, ci aspettiamo che le candidate e i  candidati al Parlamento Europeo mantengano gli obiettivi dell’Unione Europea, che sono di promuovere la pace e il benessere dei suoi popoli.

WILPF opera per una pace femminista basata sull’eguaglianza, la giustizia, un approccio nonviolento. Nel corso della nostra lunga storia, abbiamo tenacemente prestato attenzione ai legami tra sistemi di oppressione, il razzismo, il nazionalismo, il militarismo e il patriarcato, che alimentano insicurezza globale e individuale. Abbiamo continuamente levato le nostre voci contro la guerra e il suo profitto economico che è dannoso per le nostre società, viola i diritti (delle donne) e le libertà, distrugge irreversibilmente il nostro ambiente e devia il denaro dalle infrastrutture sociali, dal benessere e dalla cura. 

WILPF aumenta la consapevolezza sul fatto che le politiche di estrema destra in Europa promuovono sviluppi autoritari e illiberali alle spese dei più vulnerabili. Noi denunciamo la rinascita di attori anti-genere che si presentano come protettori di valori “tradizionali” e del “senso comune”, mentre attaccano il genere come concetto e danneggiano le libertà civili, i diritti LGBTIQ+, le disposizioni legali per i diritti riproduttivi, compreso l’accesso  all’aborto sicuro e legale. Le loro pratiche politiche neoliberali depotenziano i popoli in tutto il mondo, specialmente nel Sud globale.  

WILPF insiste sul fatto che le donne sono colpite in modo sproporzionato dai tagli nel settore pubblico, sia come impiegate sia come quelle che sopportano maggiormente il peso del lavoro non remunerato di cura. 

La militarizzazione di oggi è la più grande nella storia dell’UE ed è l’opposto del nostro obiettivo di «spostare i soldi dalla guerra alla pace».

La Guerra russa contro l’Ucraina segna la fine del Progetto di “una Comune Casa Europea” e la visione di “sicurezza comune”, come stabilito nella Carta di Parigi dell’OSCE. L’UE usa il linguaggio della guerra che unisce la maggioranza dei Governi europei, delle istituzioni e dei media oggi consolidati. La continua integrazione della NATO nel pilastro della difesa europea contiene il rischio di degenerare in una guerra pan-europea o addirittura nucleare mondiale. Questo è il motivo per cui noi sollecitiamo la ristrutturazione del sistema multilaterale per una partecipazione più democratica. La massima priorità deve essere data alla diplomazia e alle negoziazioni. Più volte nella storia WILPF ha chiesto ministeri per la pace e un bilancio per la pace. 

In risposta agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, il Governo israeliano ha iniziato uno dei più pesanti bombardamenti aerei della storia recente contro Gaza e ha condotto una serie di atti che equivalgono ad un genocidio contro i Palestinesi. La guerra deve essere fermata con un immediate cessate il fuoco e con la fine della fornitura di armamenti, seguiti da un processo politico equo orientato al raggiungimento di una pace giusta e sostenibile nella regione. Condannando la violenza contro tutti i civili innocenti, specialmente donne e bambini, sosteniamo il ritorno degli ostaggi israeliani e esortiamo a consentire l’assistenza umanitaria per i Palestinesi in Gaza. Chiediamo la fine dell’occupazione e la creazione di condizioni per un futuro basato sui diritti per il popolo palestinese. 

WILPF sostiene l’implementazione locale e regionale della Agenda Donne Pace e Sicurezza/DPS e i rispettivi Piani d’Azione Nazionali per dare priorità alla prevenzione e protezione, basate su un’analisi femminista profondamente radicata del conflitto. Il concetto deve essere basato su un approccio intersezionale alla sicurezza umana. Ciò include la partecipazione significativa delle donne, la protezione da tutte le forme di violenza (SGVB) – come difensore dei diritti umani (specialmente di comunità indigene), come costruttrici di pace e come promotrici di resistenza non violenta.  Lamentiamo il fatto che il Governo Meloni non abbia finanziato il Piano d’Azione Nazionale Donne Pace e Sicurezza. 

WILPF insiste che Obiettivi di Sviluppo Sostenibile /SDG sono essenziali nel colmare il divario nella prevenzione dei conflitti e chiede la loro implementazione all’interno di un quadro globale: i/le Parlamentari devono affrontare I collegamenti tra povertà e gli effetti nocivi della militarizzazione con la giustizia climatica.  

WILPF insiste sul fatto che il nuovo Patto UE Migrazione e Asilo acuisce la crisi alle frontiere dell’Europa, dove avvengono giornalmente brutali violazioni dei diritti umani. Ciò stabilisce un precedente che consente agli Stati membri di bypassare le loro responsabilità verso i richiedenti asilo usando le procedure di frontiera che aumentano il 

rischio di deportazioni illegali. Il Patto estende sistematicamente l’uso della detenzione ai confini esterni, in particolare riguardo ai minori non accompagnati e alle famiglie. Ciò mina il diritto individuale di ottenere lo status di rifugiato. Per le donne vi è il maggior rischio di essere ricondotte a situazioni di abuso, tortura o morte. Noi siamo convinte che solo l’inclusione sociale di immigrati e rifugiati possa dare garanzie per prevenire la marginalizzazione, la violenza, l’estremismo e sostenere la formazione di una diaspora attiva che possa attuare il cambiamento. 

La politica di allargamento dell’UE/ENP è guidata da un interesse unilaterale economico e geopolitico. Per il futuro dell’Europa, è importante fare attenzione a non impoverire, alienare e depotenziare i popoli nella periferia europea in modo neo-coloniale.  

La Pace Femminista è il pezzo mancante 

É per questo che WILPF richiede alle e ai candidati per il Parlamento Europeo di:

    1. Investire in pace, diplomazia e negoziazioni a tutti i livelli per fermare le guerre. Promuovere il disarmo universale; espandere sistematicamente gli strumenti civili dell’UE per la mediazione, prevenzione della violenza (Convenzione di Istanbul), gestione civile del conflitto, ricostruzione e cura del dopo. Riutilizzare i fondi dell’European Peace Facility per la costruzione della pace, l’educazione alla pace, la giustizia sociale e alternative creative. Chiediamo misure che preparino la Pace non la Guerra!
  • Abbandonare concetti militarizzati e razzializzati di gestione dei confini e introdurre politiche di asilo che dimostrino esplicita solidarietà e spirito di accoglienza per migranti e rifugiati, contrasto del razzismo, della discriminazione, dei discorsi d’odio, di paura, di finti antagonismi e di (nuovi) muri. No esternalizzazione delle procedure di asilo a Paesi Terzi e ristabilire una Missione Europea di Soccorso in Mare! 
  • Evidenziare il disarmo e la demilitarizzazione come aspetti importanti dell’azione climatica e della giustizia ambientale.
    1. Promuovere investimenti nell’agricoltura regionale e di piccola scala e catene di approvvigionamento che rispettino i modi sostenibili di produrre e di commerciare e la protezione delle risorse naturali. Evitare l’estrattivismo neo-coloniale. Insistere per le enrgie rinnovabili e per un‘Europa libera dal nucleare!
    2. Reindirizzare ed aumentare le risorse per una società della cura: istruzione, salute, cultura, ricerca, per combattere l’ineguaglianza, rafforzare i beni comuni e garantire una vita dignitosa per tutti!
  • Supportare politiche di vicinato leali e giuste (ENP) per l’allargamento di strategie centrate sulla co-dipendenza, sulla solidarietà ed eguaglianza all’interno e tra i Paesi. Attuare meccanismi che assicurino ampie ed inclusive consultazioni e non un approccio in cui solo l’élite politica sia parte del “dialogo“. L’allargamento necessita di un lavoro sensibile ai coflitti direzionato allo sviluppo di istituzioni democratiche e costituzionali e di strumenti per la ricomposizione pacifica delle dispute, di buona governance e di  un‘economia femminista!

WILPF in Europa, 09.05.2024   

Per ulteriori informazioni:   Heidi Meinzolt +49 1758654374, meinzolt@wilpf.de;  

Patrizia Sterpetti +39 3207825935 patty.sterpetti@gmail.com

Firmata dalle seguenti sezioni: Austria, Danimarca, Finlandia, Germania, Italia, Norvegia, Spagna, Svizzera e da affiliate internazionali dalla Lituania e dall’Ungheria.