La Colombia il Brasile la Bolivia e il Cile rompono le relazioni diplomatiche con Israele e ritirano l’ambasciatore  da Israele:  aumenta la pressione diplomatica che numerose nazioni dell’America Latina fanno per far desistere il governo israeliano da proseguire l’insensata guerra in Palestina.

La Colombia di Gustavo Petro ha rotto definitivamente  le relazioni diplomatiche con Israele il 2 maggio 2024 e dopo il 7 ottobre ha immediatamente  ha richiamato l’ambasciatore colombiano in Israele: “a partire da oggi, la Colombia non intratterrà più relazioni diplomatiche con lo Stato di Israele” ha dichiarato Gustavo Petro,definendo quello di Israele “un governo e un presidente di genocidi”. Lo ha dichiarato durante una manifestazione di piazza in occasione del 1 maggio. 

Parallelamente Lula è stato dichiarato da parte del governo israeliano persona indesiderata per aver tacciato il governo Israeliano di “genocidio”. Le relazioni tra i 2 paesi riguardano la fornitura di armi : “le relazioni tra i due paesi coinvolgono diversi settori tra cui quello della Difesa dove Israele è uno dei maggiori fornitori di sistemi d’arma al paese del Sud America (il Brasile) da diversi decenni.” ( Ares Osservatorio per la difesa). La risposta del Governo di Brasilia non si è fatta attendere con il richiamo in patria dell’ambasciatore brasiliano a Tel Aviv .

La Bolivia ha rotto le relazioni diplomatiche con Israele già nel 2009;  il viceministro degli esteri boliviano Freddy Mamani ha dichiarato l’offensiva israeliana a Gaza “aggressiva e sproporzionata” in conseguenza delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. 

Il Cile ha ritirato i propri ambasciatori da Israele e interrotto le relazioni diplomatiche.  Messico e Cile hanno presentato alla Corte Penale Internazionale (Cpi) una richiesta di investigazione su possibili crimini di guerra commessi nel quadro del conflitto tra Hamas e Israele . “Ciò che ci interessa è sostenere le indagini su eventuali crimini di guerra commessi nella zona da qualunque parte provengano”. I due stati rendono noto in una dichiarazione congiunta: “l’azione di Messico e Cile è dovuta alla crescente preoccupazione per l’ultima escalation di violenza, in particolare contro obiettivi civili, e per la presunta continuazione di crimini sotto la giurisdizione della Corte, in particolare dopo l’attacco del 7 ottobre 2023, compiuto dai militanti di Hamas e le successive ostilità a Gaza”.