In occasione del centenario della nascita, Eirenefest rende omaggio a Danilo Dolci con una tavola rotonda dal titolo Danilo Dolci e la rivoluzione nonviolenta. La struttura maieutica reciproca per superare il virus del dominio, che si terrà sabato 1° giugno alle 17.30 a Roma presso Engim, in via degli Etruschi 7, una delle location del Festival del libro per la Pace e la Nonviolenza.

Si ripercorrono i luoghi, il pensiero e le azioni di questo straordinario pensatore, attivista, poeta e pedagogista, anche se non amerebbe questa definizione, direbbe piuttosto educatore.  L’incontro sarà attraversato dalle immagini, i testi e le persone che l’hanno conosciuto e stimato e da chi ancora oggi studia e attua le sue pratiche educative.

Saranno presenti Daniela Dolci, presidente Consiglio direttivo di Borgo Danilo Dolci‘ (Italia) e  Danilo Dolci-Gesellschaft (CH), che ha iniziato una rivitalizzazione del Centro di Formazione Borgo Danilo Dolci di Trappeto, in Sicilia, Giuseppe Barone, curatore e autore di molti libri su Danilo Dolci, nonché suo collaboratore storico e Tiziana Morgante, insegnante e autrice di libri ispirati dall’opera di Danilo Dolci e promotrice del metodo maieutico.  Coordina Annabella Coiro, co-fondatrice del Centro di Nonviolenza Attiva e della rete di scuole EDUMANA, dove si sperimenta, e si sostiene l’educazione nonviolenta anche con le pratiche dolciane.

Verranno presentate le riedizioni appena pubblicate di due libri di Giuseppe Barone “La forza della nonviolenza. Bibliografia e profilo biografico di Danilo Dolci“, Dante & Descartes, Napoli 2024; e “Danilo Dolci. Una rivoluzione nonviolenta“, Altreconomia, Milano 2024.

“La sua rivoluzione parte dal metodo di lavoro’,  dice Giuseppe Barone. “Dolci non si atteggia a guru, non propina verità preconfezionate, non pretende di insegnare come e cosa pensare e fare. È convinto che nessun vero cambiamento possa prescindere dal coinvolgimento, dalla partecipazione diretta degli interessati. La sua idea di progresso non nega, al contrario valorizza, la cultura e le competenze locali.”

“La tavola rotonda sarà un’occasione per discutere dell’attualità del pensiero di Dolci, per affrontare il dilagante virus del dominio’ continua  Annabella Coiro, che ha organizzato l’incontro. “Su questo vorrei citare le parole di Antonio Vigilante, studioso anch’egli di Dolci: nei suoi laboratori maieutici sono sospesi la conflittualità e la sfiducia delle relazioni sociali correnti, si riannodano i legami, i nessi sociali, si getta la maschera del ruolo, si scoprono nuove possibilità di essere insieme agli altri. Tutto ciò ha a che fare con il potere e con la politica. Un soggetto che impara a parlare, a esprimere il proprio punto di vista, e a farlo insieme ad altri in un contesto collaborativo, di ricerca comune, è un soggetto che sta conquistando quel potere che consiste nella possibilità di scegliere una vita diversa e di lottare per essa.

È una rivoluzione del modo di pensare, di essere, di vivere, costruita dal basso verso l’alto, a cui ognuno nel proprio ambito può dare inizio.

Argomenti su cui riflettere in un momento in cui le democrazie fanno fatica a essere credibili…