Venerdì 20 novembre, in un clima di preoccupazione, ma anche di commossa ricerca di azioni costruttive, si è svolta a Praga, sul Ponte Carlo, una manifestazione organizzata da Mondo senza guerre e violenza, accendendo delle torce come simbolo della luce che illumina l’oscurità. Questo il discorso pronunciato:
Proprio in questo luogo, nel marzo 2003 migliaia di persone hanno manifestato per la pace e contro la guerra in Iraq. La manifestazione si chiamava Svetlem proti Tme – luci contro l’oscurità. In quell’occasione abbiamo detto che quella guerra era una follia, guidata solo dal desiderio di dominio e controllo. Abbiamo detto che avrebbe generato un’ondata di violenza e risentimento e conflitti senza fine. I governi e i mass-media non ci hanno ascoltato.
Oggi, colpiti dagli ultimi eventi – l’ospedale di Medici senza Frontiere bombardato in Afghanistan, la strage di pacifisti ad Ankara, l’abbattimento dell’aereo russo, l’attentato di Beirut e quelli di Parigi, siamo qui per ripetere che la violenza produce solo violenza, generando un vortice che porta all’oscurità. La violenza è sempre la stessa, al di là del volto con cui si manifesta; vengono sempre colpite persone innocenti e sono i loro familiari e amici a portare il lutto. In questi momenti difficili, oltre all’oscurità delle guerre e degli attentati ne esiste un’altra meno visibile, ma non per questo meno grave: quella che si fa strada nella coscienza umana. Non lasciamoci prendere dal terrore e dalla vendetta. Mossi dalla paura, mossi dalla spinta a cercare una soluzione facile ma falsa, faremo scelte sbagliate e saremo facilmente manipolabili da chi è sempre pronto ad approfittare delle tragedie umane. L’oscurità non si vince con l’oscurità!
Oggi diciamo che la situazione è delicata e grave, non si risolverà con dichiarazioni di vendetta o proseguendo nella stessa direzione che ha prodotto il disastro e il terrore in cui viviamo. Servono saggezza e visione al futuro, non decisioni compulsive e irrazionali. Per questo chiediamo:
– un’azione immediata da parte di una coalizione internazionale per fermare l’Isis. Questa azione dev’essere coordinata e decisa dalle Nazioni Unite, anche per impedire iniziative compulsive di singoli stati o forze regionali.
– il ritiro delle truppe da tutti i territori occupati
– il divieto della vendita delle armi, a cominciare dalle zone di conflitto
– la prevenzione di altri attentati nel rispetto della legge esistente, senza varare nuove leggi repressive che limitano i diritti e la libertà e che porteranno solo ad uno stato poliziesco e autoritario.
Sappiamo che i governi, i media e chi ha il potere di decisione non vorranno ascoltare queste parole. Allora nell’oscurità si accende una luce, nella mente e nel cuore delle persone semplici una voce dice che la vita ha un senso e che valori come la solidarietà, la compassione, la riconciliazione sono fondamentali. Una voce dice che un nuovo mondo è possibile e comincia dalla semplice verità che il benessere di un individuo e di un popolo sono possibili solo se portano benessere e felicità alle persone vicino e agli altri popoli. Questa voce debole ma potente si esprimerà nel mondo con la metodologia della nonviolenza, per costringere i governi a imboccare i nuovi cammini che tutti noi abbiamo bisogno di percorrere.
Chiediamo anche dentro di noi, nel silenzio della nostra coscienza, la Forza, la Saggezza e la Bontà di cui abbiamo bisogno per esprimere al meglio la nostra umanità nel mondo.
La manifestazione si è conclusa con una meditazione sul futuro a cui si aspira e sull’azione adeguata da intraprendere.