Il coordinamento Torino per Gaza ha organizzato sabato 18 maggio un corteo per ricordare i 76 anni dalla Nakba (in arabo, catastrofe), termine che viene usato per descrivere gli eventi del maggio 1948 quando circa 800.000 palestinesi furono costretti ad abbandonare le loro terre e case a seguito dei conflitti tra arabi e sionisti, conflitti amplificati dalla nascita dello Stato di Israele.

Questa ricorrenza ha assunto un particolare significato oggi che è un atto una mobilitazione internazionale per fermare la strage di civili a Gaza; la manifestazione si inserisce nelle mobilitazioni che da settimane richiedono il cessate il fuoco a Gaza e, di recente, all’attenzione internazionale su Rafah (All Eyes on Rafah), cittadina a sud della striscia dove si sono rifugiati più di 1.500.000 civili e da settimane sotto attacco da parte dell’IDF.

La pulizia etnica del popolo palestinese iniziata già prima del ‘48 dura oggi da 76 anni insieme a un regime di apartheid rimasto impunito che sta producendo quel massacro quotidiano a cui stiamo assistendo. Negli ultimi 7 mesi l’escalation di violenza perpetrata dal regime sionista in tutta la Striscia di Gaza, ha costretto quasi un milione e mezzo di civili ad abbandonare le loro case e a morire di fame, obbligandole a cercare rifugio a ridosso del valico di Rafah. Oggi tutta la popolazione civile di Gaza è stata sfollata ed è sotto attacco, non solo a Rafah, ma in tutta la Striscia.

La quotidiana aggressione israeliana continua anche in Cisgiordania, dove da 76 anni a questa parte Israele continua a rubare le terre palestinesi per costruire illegalmente insediamenti coloniali. Tutto questo è intollerabile e non possiamo restare in silenzio di fronte alle atrocità e alle violazioni dei diritti umani che si verificano quotidianamente.

Il Coordinamento Torino per Gaza invita la cittadinanza tutta a scendere in strada in supporto al diritto di un popolo ad autodeterminarsi. Chiediamo con forza la cessazione immediata della fornitura di armi da parte dello Stato italiano a Israele. La scissione di tutti gli accordi di collaborazione tra le università italiane e le industrie belliche israeliane comprese le università israeliane.[1]

Al corteo, partito alle 15 da ponte Mosca (corso Giulio Cesare) e terminato davanti a Palazzo Nuovo passando per Porta Palazzo e piazza Palazzo di Città, hanno partecipato più di duemila persone.

[1] Dal comunicato stampa di Torino per Gaza relativo a questa manifestazione