Mentre oggi l’assessore alla sicurezza De Corato festeggia l’ennesimo sgombero, la società civile deve incassare l’ennesima sconfitta. Con l’operazione svoltasi oggi vengono infatti sgomberati 45 rom rumeni che vivevano in baracche di fortuna alle spalle dell’area della ex caserma di Viale Forlanini 50.
Al nucleo preesistente si erano aggiunti negli scorsi giorni alcuni altri nuclei famigliari sgomberati da Via Rubattino negli scorsi giorni.
Un’efficienza ai limiti dell’accanimento dato che la suddetta area è già al quarto sgombero solo quest’anno, mentre i rom di Via Rubattino trasferitisi subiscono il secondo “sfratto” in pochi giorni. E questo non è un record.
Questo però è anche sintomo di un’assoluta mancanza di politiche di inserimento dei rom a Milano.
Distruggendo gli insediamenti, si distrugge anche una micro-struttura sociale ed il lavoro di affiancamento sociale fatto da singoli ed associazioni. Si punta a creare singoli allo sbando, invece che comunità strutturate che possano integrarsi. Si mettono in strada minori, impedendo loro di proseguire percorsi scolastici che stanno già effettuando.
Mentre i comunicati stampa del Comune parlano dello “sgombero numero 180” noi vediamo Pietro, 38 anni, che aveva una casa a Cormano e lavorava come operaio edile. Poi il licenziamento, la perdita dell’appartamento e quindi via Rubattino e viale Forlanini. Pietro questa mattina avrebbe mandato i due figli (6 e 10 anni) a scuola, vicino a Lambrate. Dove torneranno i figli di Pietro?
Vediamo Dan, 54 anni, che suona la fisarmonica alle feste fissarci con occhi rassegnati.
Vediamo Nicoleta e Simon, 5 e 6 anni, che ci chiedono “dove ci mandano adesso?” o la piccola Fiorentina, quattro sgomberi in sei mesi di vita.
E non vediamo diversi altri che, siccome sono dovuti andare al lavoro (anche i Rom lavorano!) al ritorno non troveranno nemmeno una baracca ad aspettarli.
E’ possibile che la Milano dell’Expo abbia come risposta per costoro solo le ruspe?
*Fiorella D’Amore, Stefano Nutini, gruppo di sostegno Forlanini; Gianluca Tarasconi, centro umanista La Svolta; Massimo Gentili, consigliere di zona 4, gruppo La Sinistra*