Tra il 2010 e il 2022 vi è stato un aumento del 15,34% delle segnalazioni di minori (28.196 nel 2010, 32.522 nel 2022), ma il valore del 2023 (31.173) è inferiore a quello del 2022 del -4,15%. I dati analizzati per il periodo 2010-2022 evidenziavano un incremento delle segnalazioni di minori per i reati caratterizzati da violenza come le lesioni dolose, la rissa e la rapina. Tra il 2022 ed il 2023, a fronte di un decremento delle segnalazioni relative alla rissa (-16,41%) ed alle percosse (-16,52%), le segnalazioni di minori per rapina (7,69%), lesioni dolose (1,96%) e violenza sessuale (8,25%) subiscono un contenuto incremento.
Nei valori annuali il dato riferibile alle segnalazioni di minori italiani è sempre superiore a quello riferibile ai minori stranieri sino al 2021, sebbene la differenza si assottigli progressivamente; nel 2022 e nel 2023, invece, le segnalazioni di minori stranieri rappresentano, rispettivamente, il 52,37% ed il 51,40% del totale. Rispetto alle segnalazioni di minori denunciati e/o arrestati per violenza sessuale le segnalazioni di minori stranieri raggiungono il 56,19% del totale. E’ quanto emerge dal rapporto “Criminalità minorile e gang giovanili”, realizzato dal Servizio Analisi criminale della direzione centrale della Polizia criminale e presentato nei giorni scorsi a Roma. I dati presi in considerazione dall’elaborato della struttura interforze provengono dalla banca dati delle Forze di polizia, si riferiscono al periodo 2010-2023 e riguardano ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni.
Il rapporto registra, in particolare, una diminuzione dell’11,73% di segnalazioni per furti e del 6,11% per estorsioni, pur a fronte di un aumento del 7,69% di quelle per rapina. Diminuite rispettivamente del 10,89%, del 16,41% e del 16,52% anche le segnalazioni per minaccia, rissa e percosse, a fronte di un lieve incremento dell’1,96% delle segnalazioni per lesioni personali. In aumento, invece, le segnalazioni per violenza sessuale. “Rispetto alle segnalazioni di minori denunciati e/o arrestati per violenza sessuale, tra il 2022 ed il 2023, si registra un incremento dell’8,25% nel totale, si legge nel rapporto. L’analisi dei dati statistici condotta in base alla nazionalità dei minori denunciati e/o arrestati mostra che, nei valori annuali, il dato riferibile agli italiani è sempre superiore nell’intera serie storica, fatta eccezione per gli anni 2013, 2022 e 2023. Negli ultimi due anni del periodo in esame l’incidenza delle segnalazioni di minori stranieri registra un lieve aumento (54,64% nel 2022 e 56,19% nel 2023.”
Il report affronta anche il problema delle gang giovanili in Italia, realizzandone un “identikit” grazie ai contributi delle questure e dai reparti territoriali dei Carabinieri. Il profilo della gang-tipo che ne risulta conferma le caratteristiche emerse da precedenti analisi: “Nel biennio 2022-2023, 73 province italiane hanno registrato sporadiche attività violente o devianti poste in essere da gang giovanili. Dallo studio emerge come le stesse siano presenti nella maggior parte delle regioni italiane, con una leggera prevalenza nel Centro Nord rispetto al Sud. In rarissimi casi si sono registrati gruppi dotati di una gerarchia definita; non sono state censite gang che risultino essersi ispirate ad organizzazioni criminali italiane o estere. Le loro caratteristiche confermano le analisi condotte in precedenza: in netta prevalenza sono composte da un numero inferiore alle 10 unità del genere maschile appartenenti alla fascia d’età 15-24 anni.
Con riferimento alla nazionalità, i gruppi sono caratterizzati da una nazionalità prevalente italiana o straniera (di prima o seconda generazione). Nella maggioranza dei casi, le gang giovanili attive nei territori nel periodo in esame hanno compiuto atti di bullismo, risse, percosse e lesioni, atti vandalici e disturbo della quiete pubblica. In talune circostanze, i gruppi si sono resi responsabili di furti nella pubblica via o in esercizi commerciali e di spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività di gran lunga predominante, ad ogni modo, è rappresentata dalle vessazioni nei confronti di coetanei. Le gang giovanili si radunano, di norma, nei fine settimana e nelle piazze, stazioni ferroviarie o centri commerciali.”
Il rapporto conferma che le gang giovanili sono composte da ragazzi spesso provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati o con vissuti familiari critici. Le minori opportunità, la disoccupazione giovanile e la carenza di modelli positivi potrebbero contribuire alla formazione di tali gruppi che, spesso, catalizzano l’attenzione dei media e delle autorità locali a causa delle loro attività criminali e del loro impatto sulla comunità. Un tema che richiama la necessità – messa in luce dal report – di educare i ragazzi alla legalità, coinvolgendo necessariamente le famiglie, il mondo scolastico, le istituzioni e anche le comunità locali, le quali possono contribuire efficacemente a ridurre il più possibile i fattori di vulnerabilità e disagio dei giovani realizzando iniziative e progetti ritagliati sulle loro esigenze e aspettative. Tutto questo non può prescindere dall’ascolto dei ragazzi, in tutti gli ambienti in cui vivono e rispetto a tutte le questioni che li tocchino, creando contesti dove possano esprimere le loro opinioni e valorizzando queste ultime nei processi decisionali.
Il rapporto dedica un focus alle città metropolitane, mostrando un panorama così variegato da rendere difficile rintracciare elementi o tendenze in comune. Per 6 città metropolitane su 14 (Bari, Bologna, Messina, Palermo, Reggio Calabria e Torino) l’analisi ha evidenziato che il numero di segnalazioni totali di minori denunciati e/o arrestati è rimasto sostanzialmente invariato dal biennio 2018-2019 ad oggi. Rispetto all’incidenza dei minori stranieri sul totale delle segnalazioni, invece, l’aumento che si è registrato a livello nazionale per il biennio 2022-2023 si accentua nelle città di Bologna, Firenze, Genova, Milano e Torino.
Qui il Report “Criminalità minorile e gang giovanili”