La situazione attuale sembra dirigersi verso un terzo conflitto mondiale. Un importante incontro svoltosi in Vaticano suggerisce alla società civile alcune proposte, centrate sulla dignità della persona umana, per costruire politiche buone, basate sul principio della fraternità.

Si è appena concluso nella Basilica di San Pietro in Vaticano il World Meeting on Human Fraternity organizzato dalla Fondazione Fratelli Tutti, l’evento che il 10 e l’11 maggio ha riunito in Vaticano 30 Premi Nobel e figure di vertice di organismi internazionali per un dialogo sulla pace.

Gruppo Ministero Pace Vaticano
Da sinistra: Leonardo Becchetti (economista e giornalista), Gianfranco Cattai (Coordinatore nazionale Retinopera), Maria Mercedes Rossi (medico, rappresentante alle Nazioni Unite della Comunità Papa Giovanni XXIII), Laila Simoncelli (avvocato e coordinatrice della Campagna Ministero della Pace)

In 12 punti della Città del Vaticano e di Roma si sono incontrati in un movimento di fraternità “in uscita” i tavoli di lavoro, preparati nei mesi scorsi, che hanno presentato alla società civile alcune proposte, centrate sulla dignità della persona umana, per costruire politiche buone, basate sul principio della fraternità, che «ha qualcosa di positivo da offrire alla libertà e all’uguaglianza» (Fratelli tutti, 103).
Il “Tavolo cooperazione fraterna, percorsi di pace, economia sociale” ha visto la presenza di illustri personalità quali Jeffrey Sachs, economista e saggista statunitense, Stefano Zamagni, economista e membro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, e Maria Mercedes Rossi, medico che rappresenta la Comunità Papa Giovanni XXIII alle Nazioni Unite. Qui si è lavorato sui pilastri dell’amicizia sociale e dell’amore politico. I relatori, a fronte di una situazione che ci pone alla vigilia di un terzo conflitto mondiale, hanno sottolineato tutti, in maniera importante e forte, la necessità di un cambio di paradigma delle relazioni umane a vari livelli e convintamente appoggiato il progetto di una nuova necessaria organizzazione ministeriale, il Ministero della Pace come espressione di questa radicale inversione di tendenza.

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Ministero della pace: uno strumento innovativo

Lo strumento innovativo che infatti è stato approfondito e che il tavolo ha proposto di utilizzare per perseguire i suoi obiettivi è il Ministero della Pace, citato e raccomandato anche nella Dichiarazione di Roma sulla fraternità umana del giugno 2023. Nel documento consegnato alla Santa Sede si legge:
«Una politica di pace sospinge verso “istituzioni più sane e ordinamenti più giusti, strutture più solidali” (FT 186) e la costituzione di istituzioni funzionalmente dedicate alla cura della pace, trasparenti e responsabili, promuove società fraterne. Per costruire la pace occorre avere una visione vasta, di collettività e di popoli, e la capacità di sognarla e non è un caso che papa Francesco si sia rivolto ai bambini, per creare una nuova generazione di artigiani di Pace.  Senza la pace non c’è sviluppò né individuale, né locale, né internazionale, ogni guerra mina la credibilità della politica e la stabilità delle istituzioni, innesca una spirale di sfiducia e di violenze, aumenta le disuguaglianze e le ingiustizie in tutto il mondo.»
E nel dettaglio del progetto ancora: «Gli uomini hanno sempre organizzato la guerra: è ora di organizzare la pace. Dalle ceneri del secondo conflitto mondiale i Ministeri della Difesa e dell’Interno hanno sostituito il Ministero della Guerra. Un parto che, per eradicare dalla storia il flagello della Guerra, avrebbe dovuto essere trigemellare, dando alla luce anche un Ministero della Pace». Tale Ministero sarebbe definito e rivendicato come la “casa dei costruttori di Pace” con due organi consultivi e propositivi in co-programmazione e co-progettazione: la Consulta dei Costruttori di Pace e un Comitato interministeriale.
Il progetto politico proposto dal Tavolo è frutto della condivisione in modo costruttivo, del percorso già avviato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII con lo strumento della Campagna Ministero della pace: una scelta di Governo ed è stato indicato come opera-segno anche da Retinopera.
I rappresentanti del tavolo sono stati ricevuti da Papa Francesco e salutati personalmente nel corso dell’Udienza privata dell’11 maggio mattina: «Ho apprezzato questa scelta e vi incoraggio ad andare avanti nel vostro lavoro di semina silenziosa. Da esso può nascere una “Carta dell’umano”, che includa, insieme ai diritti, anche i comportamenti e le ragioni pratiche di ciò che ci rende più umani nella vita. E vi invito a non scoraggiarvi, perché il dialogo «perseverante e coraggioso non fa notizia come gli scontri e i conflitti, eppure aiuta discretamente il mondo a vivere meglio, molto più di quanto possiamo rendercene conto» (leggi qui il discorso integrale del Papa).

Il libro che racconta il Ministero della Pace

A Papa Francesco è stato consegnato al momento del saluto in udienza anche il libro di recente uscita, pubblicato da Sempre Editore Ministero della Pace: una scelta di futuro
Il World Meeting on Human Fraternity (WMHF), organizzato dalla Fondazione Fratelli tutti – #BeHuman col papa ha voluto gridare forte che «la guerra è un inganno. La guerra sempre è una sconfitta, così come l’idea di una sicurezza internazionale basata sul deterrente della paura è un altro inganno. Per garantire una pace duratura occorre tornare a riconoscersi nella comune umanità e a porre al centro della vita dei popoli la fraternità.»

L’articolo originale può essere letto qui