Berlino, 10 ottobre
Con lo slogan “Stop TTIP e CETA! Per un commercio mondiale equo”, circa 250.000 persone hanno manifestato contro l’accordo di libero scambio tra l’UE e gli Stati Uniti d’America (TTIP) e il Canada (CETA). Mai prima d’ora un tale numero di persone era sceso in piazza in Europa su questo argomento. Gli organizzatori si aspettavano un 50.000 persone; il quarto di milione di presenze ha superato le loro più rosee aspettative.
Un’alleanza che riunisce oltre 170 organizzazioni da quasi tutti i settori della società aveva lanciato l’appello a favore di questo evento: ambiente, sviluppo e politica sociale, democrazia, diritti culturali, civili, dei consumatori e dei sindacati. Questo dimostra che la società civile ha capito che questi accordi di libero scambio, se fossero firmati, inciderebbe fortemente su ogni settore della società. Si dovrebbero quasi ringraziare TTIP & Co, visto che hanno permesso di raccogliere in piazza un così gran numero di organizzazioni.
Sono stati noleggiati 600 autobus e cinque treni speciali per portare i manifestanti da tutto il paese nella capitale. La colorata manifestazione ha avuto inizio a mezzogiorno e si è conclusa verso le 18 con dei concerti.
Mercoledì, l’iniziativa europea auto-organizzata Stop TTIP aveva consegnato oltre 3,2 milioni di firme alla Commissione europea a Bruxelles. Queste firme sono state raccolte in tutti i paesi dell’UE. Con oltre 3 milioni di firme di cittadini europei che richiedono l’immediata sospensione dei negoziati del TTIP e il rinvio della firma del CETA, questa iniziativa ha raccolto più firmatari rispetto a tutte le altre iniziative di cittadini europei.
La politica a livello europeo è determinata in gran parte da altri, e ci sono ben pochi strumenti democratici per contrastarla. I trattati TTIP e CETA segnerebbero la fine della democrazia nell’Unione europea, almeno in campo economico.
Per questo, hanno dichiarato gli organizzatori, “oggi è un grande giorno per la democrazia “. Il messaggio inviato dalla manifestazione è chiaro. “Siamo contro i trattati TTIP e CETA. Difendiamo la nostra democrazia e domandiamo un commercio equo. I negoziati TTIP devono essere interrotti. L’attuale accordo CETA non deve essere ratificato”.
La Germania, con la sua storia, è molto attenta quando vede una dittatura entrare dalla porta di servizio e rovesciare la democrazia. Questo week-end ha dimostrato come questi accordi di libero scambio non abbiano alcuna possibilità di avere il consenso della popolazione civile della Germania. È tempo che il governo tedesco tenga conto di questa realtà e, in quanto rappresentante di questi cittadini, agisca di conseguenza
Traduzione dal francese di Giuseppina Vecchia per Pressenza
Fotoreportage di Caroline Schenck: