Lunedì 21 settembre alle 18, presidi davanti all’Ambasciata ungherese di Roma e davanti a tutti i consolati dell’Ungheria in Italia.

Quanto sta succedendo in Ungheria in queste ore è inaccettabile e disumano. È un passo indietro nella storia della civiltà europea e dell’umanità in generale. Respingere profughi, richiedenti asilo ed esseri umani in generale con muri, manganellate, idranti e gas lacrimogeni è un atto di barbarie che non possiamo in alcun modo tollerare.

L’Europa tutta deve reagire e denunciare il comportamento del governo di Orban.

Siamo al fianco della società civile ungherese che sta cercando di opporsi alle scelte del suo governo e chiediamo al governo italiano di fare tutte le pressioni possibili per evitare che tale barbarie continui.

A dieci giorni dalla grande esperienza delle 75 Marce degli Scalzi di Venerdì 11 settembre lanciamo una nuova mobilitazione nazionale: presentiamoci scalzi lunedì 21 settembre alle ore 18 davanti all’Ambasciata ungherese di Roma e davanti a tutti i consolati dell’Ungheria in Italia e portiamo con noi un cartello “Io sono clandestino, arrestatemi – I’m illegal, arrest me!” o anche “Io sono rifugiato, arrestatemi! – I’m refugee, arrest me!”

Ognuno può organizzarlo liberamente davanti ad una delle sedi consolari QUI ELENCATE

Il motivo di questa mobilitazione è sempre quello già annunciato con le Marce dell’11 settembre che qui ricordiamo. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie.

Dare asilo a chi scappa dalle guerre significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze.

Per chiedere con forza i primi quattro necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:

    1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature.
    2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
    3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
    4. creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino.

Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme.

Comunicate le iniziative e i presidi organizzati a: donneuominiscalzi@gmail.com
oppure a QUESTA PAGINA FACEBOOK