Consiglio Comunale di Milano dell’8 settembre 2015
Signor Presidente,
in questi giorni in cui finalmente il dramma delle migliaia di persone che fuggono da situazioni di guerra, povertà e violenza in cerca di una possibilità di vivere ha smosso, anche per la grande posizione dei cittadini, alcune cancellerie europee, vorrei ricordare come Milano, con la sua amministrazione e soprattutto i molti volontari, da mesi cerca di dare accoglienza a coloro che arrivano in città, generalmente con il progetto di raggiungere gli stati del Nord Europa.
Proprio ieri l’assessore Majorino ha denunciato la carenza di mezzi da parte del Ministero degli Interni, ma io, riconoscendo quanto è stato fatto, non posso non esimermi dal ricordare l’iniziativa della sindaca di Barcellona, che alcuni giorni fa ha lanciato la proposta di una rete di città-rifugio per accogliere i migranti, ha già programmato incontri con i rappresentanti dell’Agenzia ONU per i rifugiati, con la Croce Rossa ed altri enti nazionali ed internazionali per dare corpo a un progetto a cui hanno aderito anche la sindaca di Madrid e quello di Valenza. Queste le parole di Ada Colau, che propongo al Consiglio perché la nostra amministrazione le faccia proprie.
“Anche se si tratta di un tema di competenza statale ed europea, da Barcellona faremo tutto il possibile per partecipare a una rete di città-rifugio. Vogliamo città impegnate a favore dei diritti umani e della vita, città di cui essere fieri.”
A Milano, tra le altre iniziative, da tre mesi proprio qui in piazza della Scala, ogni giovedì pomeriggio prende vita una manifestazione di cui, finalmente, si sono accorti i nostri mezzi d’informazione, mentre se ne è parlato in molti programmi televisivi del Sudamerica. Si tratta di un presidio organizzato da Milanosenzafrontiere, i cui partecipanti denunciano le migliaia di scomparsi nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa.
Richiamandosi alle manifestazioni delle Madres de Plaza de Mayo i/le partecipanti camminano in circolo in silenzio, mostrando i ritratti di alcuni dei numerosissimi “desaparecidos” nordafricani, somali, medio orientali, asiatici…
Proprio domenica, a 30 miglia dalle coste libiche 107 persone sono state soccorse su un gommone sgonfio e hanno denunciato la scomparsa in mare di 20 compagni. I dati dei morti nel Mediterraneo due giorni fa erano fermi a 2.800.
Propongo che giovedì prossimo il Consiglio venga sospeso per 10 minuti, per dare la possibilità ai consiglieri di aderire alla manifestazione.
Non si tratta di un gesto “assolutorio”. Siamo ben consapevoli di quanto il cosiddetto Occidente sia implicato nelle cause che hanno provocato questo esodo epocale: dalla guerra in Iraq, all’Afghanistan, alla Libia e alla Siria, per tacere del mercato delle armi. E voglio finire questo intervento proponendo la riflessione di Ada Colau, che esprime con grande forza quello che è anche il mio pensiero.
“Alcuni irresponsabili promuovono la paura verso “gli altri”, “gli illegali”, “quelli che vengono a vendere senza licenza, ad approfittare della nostra sanità, a prendersi i nostri aiuti, a occupare i nostri posti nelle scuole, a chiedere, a mendicare, a delinquere…
Ma la paura è solo questo: paura. La nostra paura di vivere un po’ peggio contro la loro paura di non sopravvivere. La nostra paura all’idea di dover condividere una piccola parte di benessere contro la loro paura della fame e della morte, così profonda che gli ha dato il coraggio di rischiare tutto e di venire qui senza altri bagagli se non il loro timore.”