Giornata dell’Obiezione di Coscienza.
L’impegno del M.I.R. per ravvivare la coscienza dell’obiezione.
Il 15 maggio in occasione della Giornata Internazionale dell’Obiezione di Coscienza, il M.I.R. Italia ribadisce il proprio impegno a contrastare le spinte guerrafondaie e la militarizzazione della cultura e della società, con particolare attenzione al mondo della scuola e dell’università, sempre più coinvolte in attività propagandistiche delle forze armate.
Il M.I.R. intende viceversa sensibilizzare i più giovani ad opporsi al contagio del militarismo e del bellicismo, unendo alle proteste collettive contro la guerra già in atto, personali azioni di disobbedienza civile ed obiezione di coscienza.
Lo stesso servizio militare di leva- della cui reintroduzione si sta discutendo sempre più spesso – è stato infatti ‘sospeso’ ma non abolito, per cui potrebbe essere ripristinato con effetto immediato: “…se una grave crisi internazionale nella quale l’Italia è coinvolta direttamente o in ragione della sua appartenenza ad una organizzazione internazionale giustifica un aumento della consistenza numerica delle Forze armate” (art. 1929, Codice Ordinamento Militare, D. Lgs. 66/2010 ).
«Oltre a mobilitarci per il diritto ad obiettare alla guerra dei giovani ucraini, bielorussi, russi, israeliani e palestinesi – dichiara Ermete Ferraro, Presidente del M.I.R. – in alcune città lanceremo un appello ai cittadini da 17 a 45 anni, affinché inviino alle sedi competenti una formale dichiarazione preventiva di obiezione di coscienza al servizio militare di leva, scegliendo un servizio civile alternativo, come già previsto dallo stesso Codice Militare.
Non escludiamo anche azioni di denuncia delle frequenti omissioni dei Comuni, che continuano ad aggiornare le liste di leva, senza informare sul diritto di obiettare ad esso».