Pochi giorni prima che i leader del G7 si riunissero nel castello bavarese di Elmau, blindato per l’occasione, un’ampia coalizione di organizzazioni ha invitato personalità che criticano il mercato a un Vertice Internazionale Alternativo. Jean Ziegler, noto ex relatore delle Nazioni Unite per il diritto all’alimentazione, ha messo alla berlina i possibili effetti del vertice G7: “Se qualcuno in questa sala ritiene che il vertice del G7 sia un incontro fra capi di Stato indipendenti, si sbaglia“, ha detto ai 650 partecipanti del primo giorno. Riferendosi alle statistiche della Banca Mondiale, Ziegler ha detto che 500 grandi aziende da sole controllano il 52,9 per cento del PIL mondiale. “Queste aziende hanno potere come nessun re, imperatore e papa hanno mai avuto”, ha detto Ziegler, professore di sociologia e politico svizzero, e ha continuato: “Questo piccolo gruppo sta plasmando i mercati e controllando le tecnologie. A Basilea viene sviluppata una nuova molecola ogni mese. Ogni due settimane viene sviluppato un nuovo strumento finanziario“.
Un esempio di come le riunioni del G7 restano senza conseguenze è la riluttanza a vietare la speculazione sugli alimenti di base come riso, mais o grano. Nel G7 del 2007 a Heiligendamm, dedicato alla lotta contro la fame in Africa, furono promesse centinaia di milioni di dollari, poi versati solo in parte. Più semplicemente, una legislazione atta a vietare la speculazione di borsa sui prodotti alimentari di base avrebbe potuto salvare molti. “Quando i prezzi del mais o del riso aumentano oltre il 30 per cento o raddoppiano, muoiono bambini nelle baraccopoli e favelas del mondo“, ha detto Ziegler.
I relatori del vertice alternativo hanno riconosciuto che i politici non hanno spazio di manovra, dato che il potere reale ce l’hanno le grandi imprese. Come minimo, i capi di Stato non dovrebbero ostacolare soluzioni ai guasti economici che quelle causano in tutto il mondo. Gli accordi commerciali come il Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti (TTIP), il Partenariato Trans-Pacifico (TPP), e il previsto accordo di libero scambio UE-India, rischiano di rafforzare strutture che favoriscono più le grandi imprese che i singoli cittadini. Il TTIP è atteso dalla critica come un argomento importante a Elmau.
Jayati Ghosh, professoressa di economia presso l’Università Jawaharlal Nehru di Nuova Delhi e segretaria esecutiva di IDEAs (Associati per lo Sviluppo Economico Internazionale), nel suo discorso di apertura ha ammonito con forza contro i tanto controversi TPP e TTIP e contro l’accordo di libero scambio UE-India che è in fase di negoziazione a porte chiuse.
Gosh ha detto che i paesi come l’India si vendono per i benefici di accesso ai mercati tessili, e al tempo stesso cedono il controllo in aree come la proprietà intellettuale e la scienza. Il giorno in cui l’India approvò il suo disegno di legge sulla sicurezza alimentare, gli Stati Uniti protestarono presso l’OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio), ha detto Gosh. Eppure l’OMC è ancora vista più o meno come “i bravi ragazzi”, perché tutti gli accordi regionali di libero scambio sono “OMC più”. “C’è molta più esclusività sui dati, ci sono pretese sui governi molto più rigorose, e molta più protezione degli investitori nella risoluzione delle controversie investitori-stato”, ha detto. Gli Stati sono più vincolati, ma non il mercato.
Gosh ha evocato la possibilità che il cibo sovvenzionato dall’UE crei in India ulteriori dipendenze dal mercato alimentare “oscene”, e che “peggiorino la situazione in materia di sicurezza alimentare”. “Possiamo almeno fermare l’accordo di libero scambio UE-India?”, ha chiesto, aggiungendo che sarebbe bello se la protesta “provenisse da cittadini europei e non solo indiani”.
Gosh ha presentato alcune proposte alternative. Una per smetterla di valutare il successo delle economie sulla base del PIL, perché “il PIL non è sufficiente”. Per valutare le economie, ha raccomandato di “concentrarsi sugli standard di vita della metà più povera”.
La sua seconda richiesta è “un ruolo molto più forte per i governi” aggiungendo che questo punto va meglio precisato, date le numerose critiche sui capi di Stato del G7. Gosh ha detto che le democrazie devono cambiare stile, “La democrazia è più che elezioni periodiche”.
La democrazia come è ora è “solo una parvenza di democrazia”, ha tuonato Ziegler al termine della marcia di protesta Anti-TTIP/CETA/TISA che si è svolta ieri pomeriggio per le strade di Monaco. Le persone, ha detto, devono usare gli strumenti che hanno a disposizione in un sistema come la Germania e – per esempio – obbligare il loro ministro delle finanze, Wolfgang Schäuble, “a votare questa volta non per le banche creditrici, ma per i bambini, assicurando la cancellazione totale del debito ai cinquanta paesi più poveri”.
Gosh ha avanzato altre proposte per domare il mercato. “Perché non possiamo pretendere una tassa globale, cioè tassare le multinazionali come se fossero una sola entità, e poi dividerci quell’introito?”, ha suggerito riferendosi alle idee del Premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz, “In caso contrario, le multinazionali useranno l’arbitraggio risolutore (a loro favore)”.
Alla chiusura della marcia di protesta (cui hanno partecipato oltre 40.000 dimostranti provenienti da tutto il mondo) Jörn Kalinski di Oxfam ha detto che la sua organizzazione fa appello al G7 perché almeno si dia regole per la completa trasparenza su quante tasse paghino le multinazionali in tutti i mercati in cui operano. Kalinski ha citato un altro esempio estremo dei privilegi che il liberismo di mercato assicura alle grandi imprese. In Sierra Leone, uno dei paesi africani più colpito dal virus Ebola, le riduzioni fiscali per la maggior compagnia mineraria hanno superato di sette volte il bilancio del sistema sanitario. Kalinski ha sollecitato il G7 a considerare e attuare le alternative presentate dalla società civile, che Ziegler ha definito come la nascente e crescente “società civile planetaria”.
Postato da Monika Ermert il 2015/05/06 @ 13:22 su: www.ip-watch.org/2015/06/05/alternative-summit-offers-ideas-for-trade-agreements-g7-summit-amid-40000-protesters
Traduzione in italiano di Leopoldo Salmaso