Una tregua umanitaria di due settimane in occasione di Ramadan: è la richiesta avanzata dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon alle parti coinvolte nel conflitto in Yemen a poche ore dai colloqui di pace in procinto di cominciare a Ginevra.
Gli incontri, sotto l’egida delle Nazioni Unite, mirano a porre fine a un conflitto che in appena due mesi ha causato 2600 morti e scongiurare una scissione del paese in due entità separate.
Incontrando la delegazione del governo yemenita del presidente Abd al Rabbo Mansur Hadi e il ‘Gruppo dei 16’ in rappresentanza dei paesi e delle organizzazioni del Golfo, escluso l’Iran, Ban ha proposto ai belligeranti di “adottare un piano in tre punti. Oltre alla tregua umanitaria, “di almeno due settimane” il Segretario Onu chiede il ritiro dei gruppi armati e delle armi pesanti dai centri abitati e l’impegno ad intraprendere una transizione pacifica.
“Spero che questa settimana possa segnare l’inizio della fine dei combattimenti e la via verso un futuro migliore” ha detto.
Ieri, i ribelli Houthi – la cui delegazione è attesa nella città svizzera nelle prossime ore – si sono impadroniti della città di Hazm, capoluogo del governatorato di Al Jawf, al confine con l’Arabia Saudita.