Alla vigilia delle elezioni regionali, il Partito Umanista di Prato dichiara di non appoggiare nessuna lista e nessun candidato. È stata una scelta molto ragionata e la conclusione a cui siamo arrivati è oggi l’unica possibile per rimanere coerenti alla nostra azione.

Senza prendere in considerazione i partiti di destra, con i quali ci sentiamo totalmente estranei e all’opposto, tentiamo di dare una spiegazione per cui non ci siamo sentiti di sostenere le altre proposte.

Del Partito Democratico di Rossi ( e facciamo fatica a non metterlo tra le destre anche se si è fatto fotografare insieme a una famiglia Rom) in realtà c’è ben poco da dire, ci siamo mostrati più volte in opposizione alle sue scelte politiche; dallo smantellamento del sistema sanitario a favore dei privati, ad esempio la costruzione degli “avveniristici” 4 nuovi ospedali con tagli ai posti letto, servizi e posti di lavoro; l’intensità di cure fallito da anni in Gran Bretagna e regalo della gestione dei servizi ospedali a privati, con sperpero di soldi pubblici; il declino dei trasporti pubblici regionali come le ferrovie, di politiche di incentivi ad imprenditori “dubbi”, ultima su la svendita delle quote regionali degli aeroporti di Firenze e Pisa conditi con 250 milioni di soldi pubblici per il nuovo aeroporto privato di Peretola; allineamento con il governo nazionale su jobs act e precarizzazione dei lavoratori. Scelte che non hanno fatto altro che aggravare la situazione Toscana a danno delle persone più in difficoltà, a partire dalle privatizzazioni per le quali si continuano a svendere i servizi pubblici. La sua candidatura dimostra che il PD non è cambiato, ma anzi prende con forza la via della speculazione e della privatizzazione voluta da quella che noi chiamiamo ancora Troika. Due parole spendiamo per i candidati del PD che dicono di essere contro le politiche di Rossi…”accà nisciun è fesso”

“Sì, Toscana a sinistra” ha un programma difficilmente non condivisibile, e infatti qui contestabile è il metodo, vecchi metodi per le candidature e vecchi vizi che hanno provocato danni al popolo di sinistra e le scelte di alcuni partiti all’interno di questa compagine continuano a essere ambigui. Ad esempio a Prato nessun comunicato pubblico per togliere l’appoggio di Sel alla giunta piddina di Biffoni e poi si fa la guerra al Pd di Rossi. Non ci convince la loro posizione sulla situazione dell’accesso al servizio sanitario a Prato, se non la richiesta di adempiere a piccole promesse fatte da Rossi a suo tempo. Siamo sempre più convinti che quella sinistra stia ineffabilmente tramontando, e che inevitabilmente blocca il cambiamento di cui vorrebbero essere promotori. Allocarsi in questo modo significa rimanere all’interno del sistema che per definizione è immodificabile dall’interno.

Il Movimento 5 stelle in Italia sembra erroneamente costituire l’unica possibile opposizione, ma certi temi fondamentali come vengono affrontati? I 5 stelle si dichiarano euroscettici, ma nel programma per la Regione Toscana troviamo la voce “LA TOSCANA NELL’UNIONE EUROPEA”, seguita da vari punti soprattutto dedicati ai fondi europei, Allora ci chiediamo: che cosa ne è stato della raccolta firme per il referendum no Euro? Forse siamo 5stelle-scettici, ma non riusciamo a vedere oltre le loro contraddizioni. Mettetevi d’accordo con voi stessi.

Democrazia Diretta, invece, è una novità rispetto alle altre liste. Critiche puntuali al sistema, che spesso scarseggiano o vengono taciute per altri interessi. Apprezzabili anche il rifiuto a coalizzarsi con i poteri forti e l’uscita dall’euro. Abbiamo però il sospetto che il silenzio sul tema immigrazione all’interno del programma non sia un caso. Infatti il candidato Presidente della Regione Chiurli nella scorsa legislatura era stato eletto come consigliere regionale nella lista della Lega Nord. Esporsi su un tema così caldo è rischioso, lo sappiamo, ma se poi, in un’intervista pubblicata sul sito di Democrazia Diretta, troviamo tale dichiarazione “Per Democrazia Diretta serve un piano per sapere quanti migranti possiamo ospitare. Al di fuori di quel numero, il nostro no all’accoglienza è totale”, allora crediamo che tale silenzio sia proprio in malafede. Che senso ha appellarsi alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 (art.25) per abolire le tasse sulla casa, ritenute oltretutto anticostituzionali, se tra gli umani non si annoverano i migranti? Forse Democrazia Diretta dovrebbe fare più attenzione al termine “Universale”, altrimenti tali dichiarazioni inserite in un certo programma rischiano delle derive nazionalistiche e xenofobe.

Discorso a parte merita la Legge Elettorale Toscana con la quale andremo a votare, creata dal patto del nazareno toscano, Forza Italia-PD che vedrà “candidati invisibili” che avranno la possibilità di essere eletti senza comparire sulle liste elettorali, e che prenderanno il posto dei più votati della propria lista, sono nelle file di Forza Italia e Lega Nord. Se come con “il porcellum” la prossima legge elettorale nazionale copierà quella Toscana, è chiaro che anche le prossime elezioni nazionali saranno fatte con una legge elettorale forse peggiore del Porcellum dichiarato incostituzionale.

Il Partito Umanista non partecipa alle elezioni e abbiamo deciso di non allearci con altre forze per le contraddizioni che presentano e di cui noi non vogliamo assolutamente farci carico. Togliere l’appoggio ai poteri forti è il primo passo che dovrebbero compiere affinché tante intelligenze non vadano sprecate. Il secondo passo è l’azione sociale, senza un radicamento dal basso il risultato non sarà mai soddisfacente e gli obiettivi irraggiungibili. Prefiguriamo in tal senso l’ennesima vittoria dell’astensionismo in assenza di una base sociale e di una disaffezione da parte di molti che non vogliono più assecondare il prossimo traditore. È un percorso senza clamori, ma umile e sentito ed è anche l’unica via percorribile verso il cambiamento.

Con questo non siamo per l’astensione, comodo per il sistema attuale che con la minoranza si arroga il diritto di governare come se fosse una maggioranza, ma capiamo anche chi non se la sente e non vuole assecondare questo sistema politico. Lasciamo liberi i nostri simpatizzanti di votare quelle persone che genuinamente sentono vicine alle loro aspirazioni e a quelle umaniste, sperando che alle prossime possano votare gli Umanisti o da soli o in convergenza con altre forze.

Rimane aperto l’invito a collaborare con noi iscrivendosi al Partito Umanista fino al 7 giugno 2015.

 

Partito Umanista Prato