Il 30 aprile gli studenti dell’Evergreen State College di Olympia, Washington hanno raggiunto un accordo con le autorità universitarie per porre fine all’accampamento di solidarietà con la Palestina, in cambio di vari impegni, tra cui:
- affrontare il tema del disinvestimento “dalle aziende che traggono profitto da gravi violazioni dei diritti umani e/o dall’occupazione dei territori palestinesi” con trasparenza, da discutere e concordare nei prossimi mesi. Le raccomandazioni sul disinvestimento saranno attuate entro la primavera del 2025.
- rivedere le procedure operative standard della polizia nel campus.
- diffondere una dichiarazione in difesa della libertà di parola, in particolare per gli studenti pro-palestinesi, che sarà rivista dagli studenti, chiedendo un cessate il fuoco e menzionando le armi statunitensi usate contro i palestinesi.
- bloccare gli studi all’estero nella Palestina occupata, a Gaza e in Cisgiordania.
A Princeton 14 studenti hanno iniziato uno sciopero della fame di solidarietà con Gaza, che interromperanno solo quando verranno accolte le seguenti richieste rivolte alle autorità universitarie:
- Incontrare gli studenti per discutere le loro richieste di divulgazione e disinvestimento, nonché di boicottaggio accademico e culturale di Israele.
- Concedere una completa amnistia per tutte le accuse penali e disciplinari nei confronti degli studenti.
- Annullare tutti i divieti e gli sgomberi degli studenti nel campus.
La notte di giovedì 2 maggio la polizia ha arrestato oltre cento studenti pro Palestina nel campus di New Paltz della SUNY (la State University of New York), usando manganelli e cani. Venerdì 3 maggio gli studenti hanno risposto abbandonando le classi e inscenando un sit-in davanti all’edificio dell’amministrazione universitaria.
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Un gruppo autonomo di studenti ha organizzato un “picnic con voto di sfiducia” per incoraggiare la Presidente del Barnard College Laura Rosenbury a dimettersi dopo aver sospeso numerosi attivisti pro Palestina.
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Almeno cinque università giapponesi si sono unite alla protesta montando accampamenti di solidarietà con Gaza: l’Università Cristiana Internazionale, l’Università di Hiroshima, l’Università di Tokyo, quella di Sophia e la Tama Art.
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Venerdì 3 maggio la polizia è entrata a Sciences Po, a Parigi, per sgomberare gli studenti – alcuni dei quali in sciopero della fame – che l’avevano occupata per solidarietà con i palestinesi e protesta contro la guerra scatenata da Israele a Gaza.
A Dublino, in Irlanda, gli studenti del Trinity College hanno montato un accampamento di solidarietà con Gaza. Il presidente del sindacato studentesco László Molnárfi ha postato una foto delle panche impilate all’ingresso dell’edificio che ospita un antico manoscritto creato dai monaci celti intorno all’800 d.C., una delle principali attrazioni turistiche della città. Gli studenti chiedono che l’università interrompa ogni collaborazione accademica con Israele e disinvesta dalle compagnie ad esso legate.
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La stessa richiesta viene avanzata dagli studenti delle università di McGill, Toronto, British Columbia e Ottawa in Canada e da quelli di Losanna in Svizzera.
Anche l’Università de L’Avana a Cuba si è unita alle manifestazioni a sostegno della Palestina.
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Fonti:
Resistance News Network
CU Apartheid Divest