Nelle ultime due settimane sono state segnalate oltre 160 azioni e 125 accampamenti in solidarietà con la Palestina in almeno 17 Paesi. La richiesta comune degli studenti è quella di disinvestire dalle compagnie che sostengono Israele e la guerra a Gaza.

Gli studenti della Jawaharlal Nehru University a New Delhi hanno costretto l’ambasciatore degli Stati Uniti in India a cancellare la sua visita ufficiale all’ateneo con lo slogan: “I genocidi non sono benvenuti!”

Foto di Resistance News Network

Sono sorti accampamenti all’Università Nazionale Autonoma del Messico a Città del Messico, all’Università Cristiana Internazionale e all’Università di Hiroshima, oltre a dimostrazioni in altre università giapponesi.

Gli studenti dell’Università di Manchester, nel Regno Unito, hanno lanciato il Manchester Camp of Resistance for Palestine al Brunswick Park, chiedendo l’interruzione delle collaborazioni con BAE Systems (società inglese del settore aerospaziale e della difesa) e dei legami con le università israeliane, la fine della ricerca non etica e la protezione degli studenti che protestano. Altri accampamenti sono stati montati a Sheffield, Bristol, Newcastle, Bristol, Warwick e Leeds.

Manchester. Foto di https://twitter.com/ManPalestine

Sheffield. Foto di https://twitter.com/palestine_sccp

Newcastle. Foto di https://twitter.com/LoCNewcastle

In Australia accampamenti di protesta sono apparsi nelle università di Melbourne, Sydney, Adelaide, Perth e Brisbane.

In Francia, gli studenti della prestigiosa Sciences Po di Parigi hanno intensificato la loro protesta dopo che l’università ha respinto le richieste di rivedere i suoi rapporti con Israele. Diversi studenti hanno annunciato uno sciopero della fame. la polizia è entrata alla Sorbona per sgomberare gli attivisti che avevano montato delle tende all’interno dell’università, ma non ha effettuato arresti.

Foto di Resistance News Network

La brutale repressione scatenata negli Stati Uniti contro gli studenti fortunatamente non si è ripetuta negli altri Paesi, almeno finora e sta suscitando reazioni sdegnate, azioni legali e provvedimenti come quello annunciato dal Dipartimento dell’Istruzione: la Columbia University è infatti sotto inchiesta federale per discriminazione, molestie e razzismo anti-palestinesi.

La sezione della Columbia University dell’American Administration of University Professors ha chiesto inoltre un voto di sfiducia nei confronti della presidente Minouche Shafik e di tutta l’amministrazione universitaria, per aver invitato la polizia di New York nel campus la notte del 30 aprile senza l’autorizzazione del Senato universitario o della facoltà. I docenti hanno condannato la “chiusura militarizzata” dell’università, ne hanno chiesto la riapertura e il ritiro della polizia, alla quale Shafik ha chiesto di rimanere nel campus fino al 17 maggio.

Negli Stati Uniti tuttavia la repressione delle proteste continua, con un totale di 2.200 arresti: ieri all’Università di Dartmouth, nel New Hampshire, la polizia ha arrestato la titolare della cattedra di Studi ebraici Annelise Orleck e l’ha bandita dal campus per sei mesi. La docente di storia stava cercando di proteggere gli studenti insieme ad altri membri della facoltà mentre venivano attaccati dalla polizia, che quella notte ha effettuato oltre 90 arresti.

Giovedì la polizia ha arrestato studenti della Portland State University, della University of Tennessee di Knoxville e dei campus Purchase e New Paltz della SUNY (la State University of New York, il più grande raggruppamento universitario del Paese). Nel frattempo, negli ultimi giorni sono sorti nuovi accampamenti di solidarietà presso l’Università di Washington e quella di Toronto.

Fonti:

Democracy Now!
Resistance News Network
CU Apartheid Divest