Nel fine settimana la polizia ha effettuato almeno 275 arresti in varie parti degli Stati Uniti, mentre le proteste nei campus contro l’aggressione di Israele a Gaza continuano a diffondersi.
A Boston, la polizia ha arrestato circa 100 persone dopo che gli studenti avevano allestito un accampamento di solidarietà con la Palestina nel campus della Northeastern University. L’ateneo ha giustificato il raid, citando quelli che ha definito “virulenti insulti antisemiti” dopo che qualcuno aveva cantato: “Uccidete gli ebrei” all’accampamento. Ma video e testimonianze oculari hanno rivelato che il canto antisemita veniva in realtà da un manifestante che teneva in mano una bandiera israeliana.
Il gruppo Huskies for a Free Palestine ha dichiarato: “Le uniche persone che hanno lanciato insulti antisemiti ieri sera erano contro-protestanti sionisti che cercavano di provocare il nostro accampamento pacifico. Nonostante ciò, l’università ha sfruttato questo momento per mentire e giustificare il brutale arresto di oltre 100 studenti”.
A St. Louis, la polizia ha arrestato più di 80 persone in un accampamento pro-palestinese alla Washington University. Tra gli arrestati c’era anche la candidata presidenziale del Partito Verde Jill Stein.
Venerdì la polizia ha effettuato circa 70 arresti all’Arizona State University, dopo aver sciolto un accampamento sul prato dell’Università.
Sempre venerdì, la polizia di Stato ha arrestato 33 persone all’Università dell’Indiana, sgomberando un accampamento nel campus di Bloomington.
Nonostante la repressione, gli accampamenti nei campus continuano a diffondersi, anche alla CUNY, la City University di New York.
“Oggi abbiamo un accampamento al City College, City University of New York, e chiediamo che la CUNY disinvesta e sia trasparente negli investimenti. E chiediamo che gli studenti e i lavoratori della CUNY non possano essere molestati, non possano subire atti osceni per essersi schierati a favore della Palestina” ha dichiarato lo studente Shak Alsogdiy.