A Castelferretti, frazione di Falconara, c’è una incredibile concentrazione di ditte insalubri.

Nell’arco di pochi km, operano l’impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti speciali (pericolosi e non) della ditta Eredi Raimondo Bufarini, la Casali Spa che tratta materiali e guaine bituminose, dove nel 2015 scoppiò un incendio, e Sea, appena fuori comune, anche questa tratta rifiuti.

Poco lontano, a circa 3 Km, si trova anche la raffineria API, industria a rischio di incidente rilevante (sopra soglia) ex normativa Seveso.

Tutto ciò, senza parlare poi della altrettanta vicinanza dell’abitato di Castelferretti all’aeroporto, all’autostrada A14, alla SS76 ed al nodo ferroviario Ancona-Roma.

Una polveriera formidabile, un domino pericolosissimo, specie per un territorio, quello del Comune di Falconara, con una alta densità abitativa di quasi 1000 persone per Kmq.

Nel 2020 i Comitati Mal’Aria e Ondaverde di Falconara chiesero alla Prefettura di Ancona di verificare l’assoggettabilità o meno dell’impianto Bufarini alla legge Seveso e comunque alla normativa ex Decreto legge 113/2018.

Da lì, la Prefettura di Ancona ha disposto che l’azienda era da assoggettare alla normativa Seveso con derivato obbligo di predisposizione ed adozione da parte del predetto Ente del Piano di emergenza esterno (PEE) ma il piano ancora è nei cassetti.

Il PEE, previsto dalla Legge Seveso e dal Decreto legge 113/2018, ha l’obiettivo di controllare e circoscrivere gli incidenti che possono verificarsi negli impianti che trattano rifiuti e minimizzarne gli effetti e limitarne i danni per la salute umana e per l’ambiente.
Le prefetture hanno il compito di verificare l’assoggettabilità alla legge Seveso e comunque il rispetto del Decreto legge 113 e predispongono il PEE con gli altri enti, (protezione civile, vigili del fuoco, enti locali ecc…).

“Da allora aspettiamo risposte. La Prefettura avrebbe dovuto procedere già da tempo alla predisposizione del piano e alla sua attuazione” -spiega l’avvocata dei comitati Monia Mancini.

Al contempo i Comitati Mal’aria e Ondaverde si chiedono: “E se non fossero stati i cittadini di detti Comitati a sollevare la questione della sicurezza quando vi avrebbe provveduto la Prefettura visto che ancora ad oggi non c’è il PEE ? E ancora proseguono i Comitati “Sono ormai 4 anni che aspettiamo, la nostra vita e sicurezza vale così poco?”.

Gli stessi puntualizzano “Dal 2020 abbiamo mandato alla Prefettura di Ancona sei PEC. Solo a settembre 2023 ci hanno preso in considerazione, solo dopo che abbiamo detto che ci saremmo rivolti alla stampa. A ottobre ci hanno ricevuto e hanno detto che il piano sarebbe stato pronto a fine dicembre 2023. Siamo alla fine di aprile 2024 e ancora niente. È chiaro che ci sentiamo presi in giro, dalla prefettura e da tutti gli altri enti”.

Si parla tanto di prevenzione degli incidenti ma il caso di Castelferretti è emblematico di una pubblica amministrazione non attenta alla sicurezza dei propri cittadini, quando si tratta di metterla in pratica: e potrebbe non essere il solo in Italia.

Perché la Prefettura di Ancona sta attendendo tutto questo tempo prima di procedere alla definizione e adozione del PEE? Quanto conta per le Istituzioni e gli Enti di controllo la salute, la vita e la sicurezza dei cittadini di Falconara?

In una lettera aperta inviata da pochi giorni al Prefetto di Ancona i cittadini, chiedono:“Cosa accadrà Signor Prefetto, se dovesse accadere un incidente proprio adesso? Come si dovranno comportare le persone nel caso di detto incidente per la loro messa in sicurezza?”