In vista della decisione, attesa per il 19 aprile nel corso dell’ultima udienza preliminare, sul procedimento contro i membri dell’equipaggio della Iuventa, la ricercatrice regionale di Amnesty International Elisa De Pieri ha dichiarato: “L’imminente decisione della corte avrà conseguenze epocali per le future operazioni di ricerca e salvataggio, oltre che per la vita dei membri dell’equipaggio della nave Iuventa e degli altri equipaggi delle Ong che devono rispondere delle accuse mosse nei loro confronti. L’equipaggio della Iuventa ha salvato 14.000 vite, compresi bambini. Nonostante questo, sono stati vergognosamente trascinati per anni nei tribunali italiani”.
Il pubblico ministero stesso ha già riconosciuto che le accuse contro i membri dell’equipaggio della nave Iuventa e degli altri equipaggi sotto indagine dovrebbero essere ritirate. Questa è un’opportunità per rimediare a un grande errore, e per riconoscere le azioni impavide dei membri dell’equipaggio, che hanno messo a rischio la propria vita per salvare quella degli altri. Senza di loro, molte altre persone potrebbero morire nelle pericolose acque del Mediterraneo.
Il lavoro dell’equipaggio della Iuventa, così come di altri che svolgono attività di ricerca e salvataggio in mare, non dovrebbe mai essere criminalizzato. È ora di porre fine ai procedimenti giudiziari nei confronti dei membri dell’equipaggio della Iuventa e degli altri difensori dei diritti umani che hanno prestato servizio sulle navi di soccorso gestite da Medici senza frontiere e Save the Children, nonché alle azioni legali contro le stesse Ong”.
Ulteriori informazioni
Il 19 aprile alle 12:00 si terrà a Trapani l’ultima udienza preliminare. Anche in questa occasione sarà presente un osservatore di Amnesty International Italia.
Nel 2017 le autorità italiane hanno aperto le indagini sui membri dell’equipaggio della Iuventa, una nave di una Ong impegnata nella ricerca e nel salvataggio nel Mediterraneo. Sono stati accusati di aver favorito l’immigrazione in Italia dalla Libia – di fatto colludendo con i trafficanti – e rischiano fino a 20 anni di carcere.
Nel 2020 Amnesty International ha lanciato una campagna di solidarietà mondiale per chiedere alla Procura italiana di archiviare l’indagine contro i membri dell’equipaggio della Iuventa.