Moni Ovadia fa il suo esordio alla regia cinematografica con “La terra senza”, girato a Catanzaro. Il lungometraggio vede come attori protagonisti: Donatella Finocchiaro, Carlo Greco e Aurelio D’Amore. Il film dello scrittore ed attore ebreo italiano di origine bulgara è stato presentato in anteprima nazionale il 27 marzo nel cinema-teatro Comunale del capoluogo calabrese. Tratto dall’omonima pièce teatrale scritta da Anna Vinci, il film è stato prodotto dalla “Illa Palma”, di Rean Mazzone, in collaborazione con Rai Cinema. Le musiche originali sono di Mario Incudine. A questo link è possibile vedere il trailer: https://www.facebook.com/61556548064605/videos/381749068056206/
La sinossi del film è la seguente:
«Cosa spera di ritrovare Ludovico nel suo Sud, dopo tanti anni di lontananza? La pace? Ma quale pace è possibile nella terra che ha abbandonato per non restare soffocato dall’omertà, dalla ragnatela di connivenze, dall’impotenza degli onesti, dall’arroganza dei disonesti, dall’ipocrisia e dai preconcetti?
Cosa spera di ritrovare Ludovico nel riabbracciare, dopo trentacinque anni di “latitanza”, Rosa, la sorella adottiva con cui ha condiviso le speranze della giovinezza e i travagli dei suoi amori? Speranze spezzate dall’assassinio del loro amato amico, Antonio il “cantastorie” che aveva infranto la rete dei silenzi. Rosa che ha partorito un figlio da una storia clandestina con un giovane criminale.
Ludovico, che vive tra le pagine dei suoi libri, la pace non la troverà. Lui che è tornato soltanto per vendere la casa di famiglia. Sofferente nel corpo, dolente nell’animo, a lui tornare non servirà: nonostante la scoperta di Giacomo, il figlio di Rosa, nonostante la bellezza del cielo, il profumo del mare e degli orti. Ludovico, chiuso nelle stanze della casa che più non gli appartiene, accompagnato dal ritmo antico delle litanie delle vecchie del paese e della processione del Cristo morto del Venerdì Santo, è prigioniero dalle sue impossibilità».
Al sito internet del film è possibile, oltre al trailer, visualizzare alcune immagini in alta risoluzione del lungometraggio. Qui il link: https://www.laterrasenza.com/
Ecco alcune risposte, riprese da due interviste, rilasciate da Carlo Greco in occasione dell’uscita del film:
Moni Ovadia alla regia, Donatella Finocchiaro e Aurelio D’amore come compagni di avventura. Ci sono più generazioni a confronto ed esperienze diverse. Quanto sono stati importanti questi elementi?
Ero già abituato al suo modo di lavorare avendo fatto Nota Stonata con lui in teatro, e non dirige mai imponendo (questo lo dico sempre, ma non viene mai riportato); prima ti dice come vorrebbe fare le cose e poi ne permette la discussione, accetta quasi sempre le nostre proposte aggiungendole alle sue, oppure cambiando in parte quello che era una sua idea nel modo di girare le scena o metterla sul palcoscenico, e questo suo modo di collaborare mi ha dato tantissimo. La possibilità di poter lavorare insieme, e quindi creare il personaggio insieme, non nasce mai solo sull’attore. Donatella Finocchiaro è una straordinaria attrice, ha grande esperienza, ha vinto un Nastro d’argento, un David di Donatello, è una signora attrice quindi anche con lei c’è stato un feeling incredibile fin da subito e anche fuori dal set, ne parlavamo, ne discutevamo, ci confrontavamo. Aurelio, un bravissimo giovane palermitano che riusciva a fare anche molto bene l’accento calabrese, ed era facile ad adattarsi a me e Donatella, era mutevole, bastava uno sguardo o una parola e lui capiva immediatamente.»[1]
Perché bisognerebbe andare al cinema a vedere La terra senza?
Carlo Greco: Perché il passato torna, dovrei aggiungere ahimè, in questo caso. Partire, emigrare da una terra amata ma ostile, racconta la realtà dei nostri tempi. Si emigra per cercare pace, tregua alla guerra, emigrano gli operai e gli intellettuali. Nel caso di Ludovico, aggiungo la parola Fuga. Lui intuisce fin da ragazzo che per essere sé stesso, e quindi realizzare il suo sogno di scrittore, deve allontanarsi. Allontanarsi per meglio vedere, per raccontare e raccontarsi, senza il velo delle abitudini, dei segreti di una terra bella ma gravata dal peso delle omertà. Ha bisogno di respirare. Cerca aria Ludovico, come è sottolineato nel film visivamente, il suo è un dolore fisico che va oltre le parole, al di là degli sguardi, dei silenzi.»[2]
Dopo questa anteprima ci saranno altre presentazioni a Milano e Roma. E poi il film che strada prenderà?
Il film uscirà in moltissime sale, anche dove è stato proiettato in anteprima, quindi anche qui a Catanzaro fra fine aprile e fine maggio e sarà in cartellone come tutti i film in base alla presenza del pubblico, più pubblico andrà a vederlo e più resterà in visione. “La terra senza” è entrato nel circuito cinema che ha 30/40 sale in tutta Italia, più una distribuzione indipendente anche nelle città meno popolate, perché può essere apprezzato moltissimo in questi luoghi. Finito il circuito cinematografico, essendo co-prodotto da Rai Cinema andrà anche in televisione.»[3]
“LA TERRA SENZA” primo film da regista di Moni Ovadia sarà trasmesso in anteprima al Cinema Mexico di Milano, Lunedì 8 aprile ore 21, per poi spostarsi sempre in anteprima venerdì 12 aprile al Cinema Quattro Fontane di Roma.
Il consiglio naturalmente è quello di andare a vederlo già alle anteprime, altrimenti è quello di non perderselo quando uscirà nei vari cinema italiani.
[1] Cit da: https://www.lameziaterme.it/anteprima-de-la-terra-senza-catanzaro-intervista-attore-carlo-greco/
[2] Cit da: https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/254-focus/99754-moni-ovadia-in-regia-e-pronto-ad-emozionare-con-la-terra-senza.html?fbclid=IwAR3uAcyyVn67cPBLWg1I1LSK5TDRIScJRriPGo4VEqUdSSbcozNIJcM66NM_aem_AXFdaVeUaEmkk0G-9i74J_UGbXN66AqyjoORJCHAngRJgqh29Ax65Hixf2CHManGez6fyLhBcxvReZ7Qe3LkEtOq
[3] Cit da: https://www.lameziaterme.it/anteprima-de-la-terra-senza-catanzaro-intervista-attore-carlo-greco/