La battaglia in difesa del diritto costituzionale alla tutela della salute deve necessariamente coinvolgere anche i giovani, che non sempre appaiono consapevoli dei propri diritti e capaci di preservare la propria salute. Una recente indagine della Fondazione GIMBE ha evidenziato infatti come uno studente su tre non abbia mai visto il proprio medico di famiglia, che rappresenta il primo “punto di accesso” al SSN. Una situazione che deve indurre a qualche riflessione circa l’attuale modello di passaggio dal pediatra di libera scelta al Medico di Medicina Generale. Un passaggio esclusivamente “burocratico”, dove non esiste alcuno scambio di informazioni tra chi ha seguito prima il bambino e poi l’adolescente (il pediatra) e chi deve assisterlo dai 14 anni in poi (il MMG), peraltro in un momento particolarmente delicato come quello della fase adolescenziale. Tuttavia, nell’89,2% dei casi gli studenti hanno correttamente individuato che i protagonisti della salute, secondo la moderna visione One Health, sono uomini, animali e ambiente e l’87,5% ritiene che in nessun altro paese del mondo esiste un modello come il nostro Servizio Sanitario Nazionale.

Le disuguaglianze nella sanità colpiscono anche i più giovani: il 77,3% degli studenti è consapevole dell’esistenza di diseguaglianze di accesso dei cittadini alle prestazioni sanitarie tra le diverse regioni. Colpisce però il fatto che quasi uno studente su quattro non sia consapevole delle diseguaglianze regionali nella sanità in termini di accesso ai servizi e alle prestazioni che dovrebbero essere garantite uniformemente su tutto il territorio nazionale.

Alla domanda della Fondazione GIMBE :”Chi ha ricevuto prescrizione di antibiotici per infezioni delle alte vie respiratorie?”, il 45% degli studenti dichiara “più volte”, il 21,5% “una volta”, il 33,5% “mai”. E per quanto attiene ai tre programmi di screening oncologici offerti gratuitamente dal SSN, solo il 56,9% degli studenti ha individuato correttamente i tumori per i quali sono previsti programmi di screening nazionali inclusi nei LEA, ovvero mammella, cervice uterina, colon-retto.

Alla domanda se fare screening per diagnosticare un tumore il più precocemente possibile sia sempre un vantaggio, il 56,7% degli studenti risponde invece erroneamente che è sempre un vantaggio diagnosticare il più precocemente possibile un tumore, a dimostrazione che i messaggi consumistici sulla prevenzione medicalizzata, ovvero che sottoporsi a più test diagnostici riduce la probabilità di ammalarsi, finiscono per determinare un utilizzo inappropriato dei servizi sanitari, oltre che generare spreco di risorse e rischi conseguenti ai fenomeni di sovra-diagnosi e sovra-trattamento.

L’indagine GIMBE restituisce un quadro di luci e ombre: i giovani sono  consapevoli del valore unico del SSN e delle interazioni tra salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente e, in larga parte, delle diseguaglianze regionali in sanità, ma conoscono molto meno gli screening oncologici offerti dal SSN e oltre la metà vive nella convinzione che fare più test di screening rappresenti sempre e comunque un vantaggio. I dati forniscono poi indicazioni utili rispetto alla potenziale inappropriatezza prescrittiva degli antibiotici nelle infezioni delle alte vie respiratorie e sulle lacune del passaggio di consegne tra pediatra e medico di famiglia. In sintesi dimostrano la necessità di trasferire ai giovani sin dall’età scolastica la cultura della prevenzione e della promozione alla salute e gli strumenti per un utilizzo consapevole del Servizio Sanitario Nazionale.

Per questo, la Fondazione ha promosso il progettoLa salute tiene banco” con l’obiettivo di infondere nei giovani la consapevolezza che, in qualità di futuri contribuenti, saranno loro gli “azionisti di maggioranza” del SSN. Il progetto punta a migliorare il livello di alfabetizzazione sanitaria dei giovani e a fornire gli strumenti per contrastare le fake news sulla salute, attraverso incontri destinati agli studenti della scuola secondaria di 2° grado. Incontri in grado di approfondire l’approccio globale alla salute, le dinamiche di funzionamento del SSN, le conoscenze per diventare protagonisti consapevoli del “pianeta sanità” e gli strumenti per una gestione consapevole della salute individuale informate dalle migliori evidenze scientifiche.

Questi alcuni dei temi che saranno trattati nei vari incontri formativi: “Conosciamo insieme le determinanti della salute”; “Il Servizio Sanitario Nazionale: chi lo paga? Come è organizzato? Come funziona?”; “Cosa sono i Livelli Essenziali di Assistenza?”; “Perché si spreca tanto in sanità?”; “Evidence matters: affidiamoci alle evidenze scientifiche per informare la nostra salute e combattere le fake news”; “La salute del pianeta dipende anche da noi”.

Il progetto si avvale del patrocinio della Regione Emilia-Romagna.

Qui per saperne di più sul progetto: https://www.ideaginger.it/progetti/la-salute-tiene-banco.html.