Genocidio a Gaza
L’esercito israeliano ha commesso ieri 8 stragi: 85 uccisi e 130 feriti. Il numero dei civili assassinati dall’inizio dell’aggressione ha superato i 31 mila e i feriti i 72 mila.
I bombardamenti sulla popolazione civile sono incessanti in particolare su Rafah, ultimo rifugio per il 90% dei gazzawi.
Esecuzioni extragiudiziali
Un’ammissione tardiva del portavoce dell’esercito dell’esecuzione gratuita di un anziano palestinese sordomuto disarmato a Gaza da parte dei soldati israeliani.
Non poteva fare altro, visto che sono stati i suoi stessi soldati assassini a pubblicare, sui social, i video della loro bravata criminale e per di più vantandosene con commenti vergognosi.
Come al solito, l’esercito si copre con la promessa di un’inchiesta e tante parole a vanvera.
Manovra che non cancella il comportamento nazista dei suoi capò.
Uccidere per fame
La gente di Gaza continua a morire di fame, tutti i giorni. Altri 3 bambini neonati sono morti per mancanza di latte. Una donna intervistata da una tv araba ha detto che “il mese del digiuno Ramadan arriva, mentre noi digiunavamo da mesi. Mangiamo una volta al giorno del pane fatto con il fieno macinato e un brodo di erbe raccolte nelle strade”.
Un funzionario dell’ONU ha affermato che durante tutto il mese di febbraio, sono entrate nel nord della Striscia soltanto tre spedizioni delle 26 programmate. “L’esercito israeliano ha impedito in modo sistematico la fornitura di aiuti necessari per la sopravvivenza della popolazione civile”.
L’UNRWA ha affermato che “la fame sta colpendo tutta la popolazione di Gaza, in condizioni di totale assedio. La situazione è tragica. La responsabilità ricade sull’esercito occupante che vieta con i bombardamenti il lavoro di soccorso umanitario”.
730 accademici israeliani hanno firmato un appello per l’ammissione di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, prima della morte di massa per fame. “Sarebbe un’onta indelebile sulla condotta di Israele”.