Si è spento martedì  il 27 febbraio a Bologna all’età di 83 anni dopo un periodo di malattia Don Giovanni Nicolini, un uomo giusto, un sacerdote al servizio dei poveri, dei deboli e degli ultimi.

La sua porta era sempre aperta e chi bussava  trovava una  risposta non importa se era di fede cristiana o no, se era bianco o nero, nessuno usciva deluso. Un uomo di fede, una fede profonda, che trasmetteva questa sua fede in ogni suo comportamento ai suoi interlocutori in modo autentico e con tante semplicità, un grande studioso e conoscitore della sacra scrittura.

Ho avuto l’onore di incontrarlo diversi volte, la prima volta era negli anni ’80, io  giovane universitario straniero che viveva presso l’Opera Madonna della Fiducia – Villa San Giacomo a San Lazzaro di Savena con circa una ottantina dei ragazzi da tutta Italia e non solo e lui un frate che veniva a farci una conferenza. Mi ricordo la sua semplicità, convenzione e il suo straordinario sorriso, in quella conferenza ci spiegò che lui e i suoi confratelli avevano deciso di prendere in cura due bambini affetti di Aids.  Negli anni ottanta solo pronunciando quella parola si iniziava a tremare, non si conosceva molto su quella terribile malattia e noi studenti stupiti, impauriti, io ero in una situazione di totale disagio, paura, addirittura terrore. infatti alla fine della conferenza mi ricordo molto bene che non gli strinsi nemmeno la mano per paura.

Passati tanti anni sono tornato ad incontrarlo nella sua parrocchia alla Dozza a Bologna grazie all’ex Assessore del Comune di Bologna  sig.ra Frascaroli per parlare di Pace e Guerra in Terra Santa. Infine qualche anno fa organizzai un ciclo di conferenze per parlare dei temi a lui cari nel sociale, la Terra Santa, l’inclusione e fui invitato a reazionare sul Medio Oriente; eravamo sul lago di Iseo, fu una esperienza unica non solo dal punto di vista culturale e politico, ma dal punto di vista umano.

Quest’uomo era sempre presente ai vari temi  con un sorriso che trasmetteva fiducia, tranquillità a tutti. Aveva una capacità di aggregazione inconfondibile, ovunque si trovava era sempre accerchiato di gente, in quell’occasione era vestito da indio, non era casuale. Lui che era amico di Don Dossetti e del Cardinal Lercaro (fondatore dell’Opera Madonna della Fiducia).

Durante il Concilio Vaticano Secondo certamente era stato  personaggio di prima livello non solo dal punto di vista religioso, ma anche sociale, culturale e politico.

Molto ha dato e  fatto per Bologna, per la sua chiesa e la sua scomparsa certamente rappresenta una perdita immensa per tutto il contesto bolognese religioso, laico e istituzionale. Lascia alla città di Bologna, all’Italia nel suo complesso  tutta una eredità inestimabile e sono convinto che a livello bolognese questa eredità sarà conservata valorizzata e trasmesso alle nuove generazione  dal punto di vista religioso e anche sociale: perché dal punto di vista religioso la chiesa Bolognese è  guidata dal Cardinale Matteo Maria Zuppi che secondo il mio modesto parere potrebbe essere considerato  una continuità di Lercaro e di Dossetti. Dal punto di vista della società civile Don Nicolini ha avuto tanti discepoli  e tanti seguito e questi discepoli  saranno sicuramente fedeli ai suoi insegnamenti.

Credo che le Istituzioni locali e non solo potranno fare tesoro del suo percorso e dei suoi insegnamenti in modo particolare la sua visione in merito alla società che è cambiata, trasformata, tutti i  temi cari a Giovanni sono di grandissima attualità, la solidarietà, l’accoglienza, il diritto alla diversità, alla  pace, all’inclusione sociale. Riposa in pace Don Giovanni.