Nella giornata del 15 febbraio 2024, nell’Aula Magna del Liceo Statale Vito Capialbi di Vibo Valentia, ha avuto luogo l’evento “La Verità non può essere infoibata – Per non dimenticare mai”, organizzato dal Comitato scolastico dei Diritti Umani in occasione della giornata del ricordo, celebrata ogni 10 febbraio per non dimenticare i massacri delle foibe.
A coordinare l’evento è Elisa Greco, studentessa della classe IIIBSU, che introduce il tema dei crimini contro l’umanità in questione.
Seguono i saluti del dirigente scolastico Ing. Antonello Scalamandrè, sempre favorevole all’organizzazione di eventi in ricordo di questi tragici eventi storici.
Prende poi la parola Miriam Meleca, studentessa della VBSU, che presenta un power point realizzato dagli studenti della IIIBSU sul tema dell’invasione della Jugoslavia ad opera delle forze nazi-fasciste.
Interviene successivamente Lucrezia Guerrera, allieva del VBSU, che presenta un power point prodotto dagli studenti della IIIESU, definendo il termine “foibe”, ovvero profonde cavità naturali all’interno delle quali vennero gettati, uniti da un filo spinato, tutti coloro che avevano osato opporsi al comunismo, solo perché intenzionati a conservare la propria italianità e la propria religione cattolica.
Segue la visione di un filmato nel quale viene presentato il libro di Pier Luigi Guiducci e Marino Micich intitolato “Foibe, esodo, memoria”. Momento cruciale dell’evento è proprio l’intervento da remoto di Pier Luigi Guiducci, storico della Chiesa e giurista, professore di materie giuridiche alla Università Cattolica di Roma, che da tempo si dedica all’analisi di documenti e testimonianze riguardanti l’esodo istriano.
Quella di Guiducci è una vera e propria lectio magistralis: egli descrive la vita quotidiana degli italiani perseguitati e costretti ad abbandonare i territori occupati dal maresciallo jugoslavo Tito.
Segue il dibattito a cura degli studenti presenti in aula magna e, infine, le conclusioni della professoressa Anna Murmura, coordinatrice del Comitato.
Quest’ultima sottolinea la necessità di evitare che “le vittime diventino carnefici”, come avvenuto nel caso delle foibe e definisce “aberrante” la logica di coloro che non condannano le foibe come crimine contro l’umanità e le considerano unicamente una reazione al nazismo.
Obiettivo dell’incontro in questione, come di tutti gli altri promossi nel Liceo vibonese, è far sì che i giovani approfittino di queste giornate per ricordare le vittime di tutti i genocidi e siano sempre “la voce di chi non ha più voce”.
(Articolo e foto evento a cura delle studentesse liceali vibonesi Marcello Giusy, Ruffa Erika, Gotto Giada, Pezzo Immacolata, Filia Iris, Sconda Aurora, Urzia Annalaura)