Si riunisce oggi la Corte Internazionale di Giustizia per esaminare la questione dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi dal 1967.
Il quesito era stato posto dall’assemblea generale dell’ONU nel 2022.
A partire da oggi e fino al 26 saranno ascoltate le testimonianze di 52 paesi, oltre all’Unione africana, la Lega araba e la Conferenza dei paesi islamici.
Presenteranno le loro rilevazioni anche USA, GB, Germania e Francia ed altri paesi europei.
Altri 56 paesi hanno presentato testimonianze scritte.
Le sentenze della CIG non hanno un effetto diretto, ma rappresentano un parere legale di alto valore giuridico.
Sapendo di essere nel torto marcio e non potendo più presentarsi come vittima, il governo Netanyahu ha deciso di disertare la seduta.
Nel 2002, la Corte aveva sentenziato che il muro della vergogna è illegale, perché costruito su un territorio occupato militarmente, ma i governi israeliani hanno ignorato la sentenza ed hanno continuato a costruire un ghetto per i palestinesi.
Vertice africano
Si è concluso ad Addis Abeba, in Etiopia, il vertice africano con un comunicato di totale condanna del genocidio israeliano contro la popolazione palestinese a Gaza e in Cisgiordania.
Il comunicato finale chiede la fine dei bombardamenti sui civili, l’introduzione di aiuti umanitari alla popolazione assediata e di mettere fine alla deportazione verso il Sinai e alla sostituzione etnica.
Si fa riferimento all’applicazione della sentenza della Corte Internazionale di Giustizia.
Si chiede anche un’inchiesta internazionale indipendente sulle azioni militari mirate israeliane contro ospedali bombardati e giornalisti assassinati e sull’uso di armi vietate internazionalmente contro i civili.