La povertà – che nel nostro Paese avanza sempre più – tocca da vicino anche i minori: nel 2022 il rischio di povertà o esclusione sociale ha colpito infatti il 28,8% dei bambini e ragazzi di età inferiore a 16 anni (circa 2milioni 340mila minori), a fronte del 24,4% del totale della popolazione (circa 14 milioni 304mila persone).

L’incidenza è massima (46,6%) nel Mezzogiorno e minima (18,3%) nel Nord.

L’incidenza del rischio di povertà o di esclusione sociale aumenta al crescere dell’età del minore: 30,7% per i ragazzi e le ragazze dai 12 ai 15 anni rispetto al 26,8% per i bambini e le bambine fino a sei anni.

Se il minore di 16 anni vive in una famiglia monoreddito ha un rischio di povertà o esclusione sociale di oltre tre volte superiore (56%) rispetto a quello dei minori in famiglie plurireddito (15,7%), mentre il divario è più contenuto per il totale degli individui (40,8% per gli individui in famiglie monoreddito e 15,6% per quelli in famiglie plurireddito).

Se si considera l’insieme dei minori di 16 anni che nel 2022 risultava a rischio di povertà o esclusione sociale, il 53,7% (quasi 1 milione 257mila bambini e ragazzi) è di nazionalità italiana e vive nel Mezzogiorno, il 17,4% (più di 408mila minori di 16 anni) è italiano e vive nel Nord e in questa ripartizione vive anche l’11,7% dei minori con cittadinanza straniera (più di 273mila minori di 16 anni).

Sono questi alcuni dei dati che l’ISTAT ha diffuso alla fine dello scorso anno sulle condizioni di vita dei minori di 16 anni.

Ci sono poi importanti differenze per i minori di 16 anni in termini di rischio di povertà o esclusione sociale tra le famiglie monogenitore (39,1%) e le coppie con figli minori (27,2%).

In particolare, l’indicatore raggiunge il 41,3% quando in famiglia è presente solamente la madre, mentre è pari al 27,6% per le famiglie monogenitore uomo.

Il rischio aumenta al crescere del numero di figli minori in famiglia: per le famiglie monogenitore è pari a 37,3% se vi è un solo figlio minore e a 40,8% se ve ne sono almeno due; per le coppie con un figlio l’indicatore scende al 21,7% e per quelle con due o più figli è pari al 29,6%.

I minori di cittadinanza straniera mostrano, inoltre, un rischio di povertà o esclusione sociale pari a 41,5%, valore superiore di quasi 15 punti percentuali rispetto al dato dei coetanei di cittadinanza italiana (26,9%).
Questa differenza raggiunge il suo massimo nel Mezzogiorno, dove il rischio di povertà o esclusione sociale è pari rispettivamente a 89,2% e 45,4%; nel Nord, il dato per i minori di cittadinanza straniera è in linea con quello nazionale (41,1%) mentre il valore per i coetanei di cittadinanza italiana è molto contenuto (13,4%).

Nel 2022, le famiglie che si trovano nella prima fase del ciclo di vita, quella in cui sono presenti figli minori, si trovano più spesso a vivere in abitazioni di proprietà gravate da un mutuo (26,3%), con una quota pari a più del doppio di quella misurata sul totale delle famiglie (12,1%).

La situazione si inverte nel caso di abitazioni di proprietà senza mutuo (39,3% delle famiglie in cui è presente almeno un minore, a fronte del 59,4%).

Le famiglie con almeno un minore vivono più spesso anche in abitazioni in affitto (23,8% contro il 19,6% del totale delle famiglie). Mentre le famiglie monogenitore donna con almeno un minore di 16 anni vivono più frequentemente in un’abitazione in affitto (31,0% ) rispetto al caso in cui il genitore sia il padre (26,8%); si rileva una situazione analoga anche per le abitazioni in usufrutto o in uso gratuito (20,9% a fronte di 8,2%).

Le famiglie con almeno un minore di 16 anni lamentano una carenza di spazio nell’abitazione in percentuale più elevata (11,0%) rispetto al totale delle famiglie (7,9%). Questo problema strutturale si traduce in condizioni di sovraffollamento più frequenti rispetto al totale delle famiglie (36,1%, contro 17,9%).

Nel 2021, anno nel quale sono state raccolte informazioni per valutare eventuali situazioni di criticità specifiche per i minori di 16 anni, il 13,5% dei bambini e ragazzi con meno di 16 anni risultava in condizione di deprivazione materiale e sociale specifica, ovvero presentava almeno tre segnali di deprivazione tra i 17 previsti segnatamente per i minori.

Il valore italiano è in linea con quello della media europea; i Paesi con le condizioni meno favorevoli per i minori di 16 anni sono Romania (42,5%), Bulgaria (36,5%) e Grecia (33,9%); viceversa, i Paesi dove l’indicatore presenta i valori più bassi sono Slovenia (2,9%), Svezia (3,5%) e Finlandia (3,7%).
In Italia, gli item di deprivazione più frequenti sono non potersi permettere di “sostituire mobili danneggiati con altri in buono stato” (88,6% dei minori deprivati), di trascorrere “almeno una settimana di vacanza all’anno lontano da casa” (81,3%) e di svolgere regolarmente “attività di svago fuori casa” (58,4%).

Nel 2021 il 4,9% dei minori di 16 anni viveva in una famiglia che ha sperimentato difficoltà economiche tali da impedire l’acquisto del cibo necessario; la quota sale al 7,0% nel Mezzogiorno.
Inoltre, il 2,5% dei minori di 16 anni non consuma almeno un pasto proteico al giorno perché la famiglia non può permetterselo. L’incapacità da parte della famiglia di sostenere le spese per un pasto proteico al giorno oppure l’incapacità di affrontare le spese per comprare il cibo necessario delinea una condizione di deprivazione alimentare, che nel 2021 interessava il 5,9% dei minori di 16 anni (6,2% nel Nord, 2,5% nel Centro e 7,6% nel Mezzogiorno).

Il titolo di studio dei genitori gioca un ruolo importante nel determinare le condizioni di vita dei minori.
Nel 2021 la deprivazione materiale e sociale specifica dei minori è stata pari a 3,0% se il titolo di studio (il più alto dei due) era superiore o uguale alla laurea, raggiungendo il 33,9% nel caso di titolo di studio inferiore o uguale alla licenza media.

In quest’ultimo caso, in particolare, nel 2021 l’incidenza aumentava rispetto al 2017 di quasi cinque punti percentuali. Era invece sostanzialmente stabile la situazione dei minori con genitori in possesso del diploma superiore (da 11,2% nel 2017 a 10,4% nel 2021).

Qui il focus dell’ISTAT: https://www.istat.it/it/files//2023/12/Deprivazione_minori_6_12.pdf.