La notizia della scomparsa di Bruno Segre ci ha raggiunto sabato mattina, mentre si stava svolgendo la centesima Presenza di Pace in piazza Castello. Bruno ha scelto proprio la giornata della Memoria per salutarci. Una vita lunghissima spesa dalla parte della lotta e del libero pensiero.
Nasce a Torino il 4 settembre del 1918. Le leggi razziali del fascismo gli impediranno di esercitare la professione di avvocato, dopo la laurea del 15 giugno 1940: si mantiene dando lezioni private e compilando tesi di laurea. Nel 1942 finisce in carcere per “disfattismo politico”. Nel 1944 viene internato nella famigerata caserma di via Asti. Uscitone, diventa partigiano, con il nome di battaglia di Elio, nelle formazioni di Giustizia e Libertà, in val Grana, partecipando alla liberazione di Caraglio. Anche dopo la guerra, continua la sua lotta in difesa del libero pensiero, lavorando come cronista in vari giornali. Divenuto procuratore, si impegna fra l’altro nella battaglia per l’obiezione di coscienza. Diventa segretario dell’Associazione torinese contro l’intolleranza e il razzismo. Dal 1949 è presente nel dibattito torinese con la rivista “L’incontro”, sostenendo temi oggi ancora più che mai attuali, contro razzismo e antisemitismo, per la Pace e per il disarmo. Sostiene la battaglia per il divorzio. Nel 1975, anno dell’avanzata delle sinistre a Torino, viene eletto consigliere comunale nelle liste del PSI. Si impegna nell’ANPPIA, l’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti; è vicepresidente, dal 1996 al 2008, dell’Associazione Nazionale Libero Pensiero “Giordano Bruno”.
Un’attività multiforme, sostenuta da una mente libera e, fino all’ultimo, lucidissima.
Qualche settimana fa abbiamo partecipato ai funerali di un altro grande partigiano torinese, Gastone Cottino. Bruno avrebbe tanto voluto partecipare a quella cerimonia, ma ne fu impedito dalla sua delicata condizione fisica. Ora Bruno ha raggiunto Gastone, lasciandoci un vuoto incolmabile. Ma sarà la sua memoria a sostenerci. Il suo impegno a non distaccarsi mai dal tempo presente, senza mai perdere il filo degli anni e degli avvenimenti, della Storia. Ciao Bruno, ciao partigiano Elio, non ci abbandonerai mai e noi saremo sempre con te.
Fausto Cristofari – Segretario PRC Torino