Dopo aver percorso oltre 300 chilometri da Staten Island, New York, fino a Washington, DC per protestare contro l’uccisione di persone di colore disarmate da parte della polizia, martedì 21 aprile i manifestanti hanno sfilato davanti al Campidoglio degli Stati Uniti. Carmen Pérez, una delle organizzatrici della “March 2 Justice” (“Marcia verso la giustizia”) durata nove giorni, ha dichiarato che essa dovrebbe inquadrarsi all’interno di un cambiamento culturale più ampio.
“Non possiamo restare seduti. Non possiamo aspettare che qualcuno venga a salvarci. Dobbiamo salvarci da soli ed è questo che stiamo facendo”, ha spiegato Pérez. “Una cosa importante da capire è che la marcia è una delle tattiche di una strategia più vasta. Abbiamo bisogno di cambiare il modo di sentire e di pensare delle persone. Abbiamo bisogno di un cambiamento culturale. Arriviamo con tre leggi federali che affrontano i temi della brutalità della polizia e della discriminazione razziale, così come gli investimenti nelle nostre comunità e nei nostri figli.”
Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo