Oggi pomeriggio a partire delle 15 si è tenuto, in via Verdi di fronte all’ingresso della sede RAI di Torino, il presidio “Non sparate al giornalista”.
Il presidio, a cui hanno aderito alcune delle realtà del coordinamento 2 dicembre[1], aveva l’obiettivo dichiarato di incontrare i giornalisti della RAI per chiedergli di prendere posizione sugli oltre 100 giornalisti palestinesi assassinati intenzionalmente, in alcuni casi insieme alle loro famiglie, dall’inizio dell’attacco dell’esercito israeliano a Gaza; nel loro ruolo di testimoni di un conflitto cruento e senza esclusioni di colpi, la loro uccisione è un crimine internazionale.
Nel presidio, oltre agli striscioni già visti durante le ultime manifestazioni, sono stati allestiti anche dei riquadri con il nome, l’immagine stilizzata e la storia di alcuni dei giornalisti uccisi.
I giornalisti contattati hanno proposto alla delegazione del presidio un incontro ufficiale con la redazione, la prossima settimana, per discutere delle possibili azioni ufficiali in tal senso; in caso positivo i giornalisti RAI si aggiungerebbero a medici ed infermieri dell’Ospedale Molinette di Torino che la scorsa settimana hanno espresso solidarietà verso i colleghi sanitari di Gaza[2].
[1] Si tratta del coordinamento che ha organizzato la manifestazione Ceasefire now! Basta bombe su Gaza! del 2 dicembre scorso
[2] https://www.pressenza.com/it/2023/12/torino-giu-le-mani-dagli-ospedali-di-gaza/