« Una tempesta perfetta che si sta abbattendo sull’ecosistema digitale europeo ». La preoccupante dichiarazione, a commento dell’approvazione del Digital Services Act europeo [1], è di Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali.
La recente polemica tra il commissario europeo all’Industria e al Mercato Interno Thierry Breton ed Elon Musk, proprietario di X (ex Twitter ) sulla presunta presenza di “disinformazione” sulla piattaforma social (ma che vale per ogni piattaforma social ), comporta infatti la necessità di profonde riflessioni.
Avverte Guido Scorza: « governare l’informazione nella società dell’informazione è la più difficile tra le sfide che ci troviamo a affrontare nell’ecosistema digitale » [2].
Poi spiega: « il confine tra ergersi a giudici dell’informazione corretta e trasparente e finire con il diventare giudice della verità è straordinariamente sottile ». Scorza teme infatti « la “censura” nella quale si rischia di inciampare quando si bolla per falsa un’informazione ».
Di conseguenza Guido Scorza si domanda come « si fa a dirsi certi che un soggetto politico come la Commissione Europea non sia influenzata e condizionata – per carità in assoluta buona fede – quando identifica certi contenuti come da rimuovere ».
« Una regola sana e democratica in principio – avverte ancora il giurista – , una volta in azione, diventa pericolosa e rischia di trasformarsi in una cura peggiore del male ».
In definitiva, conclude Guido Scorza, « serve prudenzae ponderazione, bisogna mettere da parte ogni personalismo, cercare di identificare parametri oggettivi capaci di rafforzare il confine tra il tribunale della disinformazione – lecito e auspicabile – e quello della verità – che non può avere cittadinanza in democrazia – ».
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Fonti e Note:
[1] Commissione Europea, “Normativa sui servizi digitali”.
[2] Garante per la Privacy, 17 ottobre 2023, “Quel sottile confine tra i tribunali della disinformazione e della verità – Intervento di Guido Scorza”. Tratto da intervista pubblicata su MF.