Teatro Piccolo, Milano, Sabato 18 ore 11: viene convocato un presidio per protestare contro la nomina di Geronimo La Russa, figlio del Presidente del Senato, nel consiglio di amministrazione del teatro fondato da Paolo Grassi e Giorgio Strehler.

Una nomina definita inaccettabile dalla sezione ANPI “Audrey Hepburn” di Milano, che nell’appello ha ricordato la targa affissa dall’ANPI sulla facciata del teatro di Via Rovello: “Qui tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 hanno subito torture e trovato la morte centinaia di combattenti della libertà prigionieri dei fascisti. Il Piccolo Teatro ha fatto di questo edificio un centro ed un simbolo della rinascita culturale e della vita democratica di Milano“.

Avrebbe dovuto essere un flash mob, ma non è stato per nulla “flash”; per quasi due ore centinaia di persone hanno cercato di avvicinarsi al portone per firmare, lasciare un fiore, cantare insieme a chi cercava, con pochi mezzi, di farsi sentire.

Abbiamo dialogato con Helga Bernardini, una delle fondatrici di questa recente e vivace sezione Anpi.

Come è nata questa sezione?

La sezione Audrey Hepburn (Audrey ANPI per le amiche…) si è costituita circa tre anni fa. Non molti lo sanno, ma Audrey Hepburn, prima di diventare l’icona di Hollywood che tutti conosciamo, da adolescente è stata una staffetta partigiana in Olanda. Il nostro direttivo è tutto al femminile (ma può tesserarsi chi vuole) ed è nato per iniziativa di un gruppo di donne di Milano che spesso partecipavano ad iniziative antifasciste, antirazziste e di lotta contro il patriarcato, che sono quindi i primi valori che ci rappresentano e ci uniscono con orgoglio. Molte di noi sono artiste (attrici di teatro, musiciste, cantanti, illustratrici, fotografe) o lavorano nel sociale, o entrambe le cose, quindi l’altro elemento che ci accomuna è quello di voler mettere l’arte e il nostro impegno al servizio delle cause politiche che ci interessano e che riteniamo urgenti.

E l’idea di questo presidio?

Siamo partite pensando a un flash mob artistico, con lo slogan #non restiamo MUTI (la legione Ettore Muti era il nome del corpo militare del regime fascista con compiti di polizia politica che operava con violenze e torture all’interno dell’attuale sede del teatro), perché siamo rimaste molto colpite dal silenzio che è seguito alla nomina di Geronimo La Russa al CDA del Piccolo Teatro. Noi appunto non volevamo che questa nomina passasse sotto silenzio: ci è sembrata una vera e propria offesa al teatro, per la storia che lo contraddistingue. Speravamo che, per opportunità, la nomina fosse revocata, ma così non è stato: il nuovo CDA si è già insediato con la nomina degli altri consiglieri nominati dal Sindaco di Milano.

Quindi l’indignazione di tanti è aumentata e siamo state letteralmente travolte dalle adesioni (a centinaia) e dall’interesse dei media. Solo in piazza abbiamo raccolto circa 600 firme. È stato tutto molto travolgente, tantissime persone hanno cantato con noi, soprattutto Ma mì  (la celebre canzone scritta da Giorgio Strehler) e si sono messe in fila per firmare il nostro appello e depositare un fiore in omaggio alla targa affissa sulla facciata del teatro.  Tra le tante firme anche quelle di Tiziana Pesce, Claudia e Silvia Pinelli, Maso Notarianni – che ha firmato a nome di Arci Milano -, e naturalmente tante sezioni Anpi, milanesi e non solo. Per via telematica hanno aderito anche Paolo Rossi, Sabina Guzzanti e Haidi Giuliani.

Dopo questo successo, cosa contate di fare?

Cercheremo di organizzare la consegna del libro con le firme raccolte al Sindaco di Milano: non hanno valore legale, ma simbolicamente ci sembrava la conclusione naturale di quanto è avvenuto sabato mattina.

 

Foto di Helga Bernardini e Andrea De Lotto