Questa mattina, domenica 19 novembre, ha avuto luogo a Cagliari in Piazza Garibaldi, la conferenza stampa di presentazione della Sezione transfemminista intersezionale della Confederazione Sindacale Sarda.
Il sindacato, attivo da quasi quarant’anni, aveva già mostrato sensibilità per la questione femminile e le specificità dei problemi delle donne all’interno delle più generali tematiche, oggetto di trattazione da parte del sindacato. La CSS intende in questo modo dare nuovo slancio di mobilitazione e garantire rappresentanza, sul territorio, ai problemi vissuti dalle donne e dalle minoranze.
L’inaugurazione della sezione è parte di un percorso di collaborazione che era già avviato con le attiviste, che avevano già organizzato eventi culturali e di sensibilizzazione presso “ Sa Domu de is feminas e de is ominis de Sardigna”, sede del sindacato sardo.
Tra gli eventi da menzionare, è stata particolarmente partecipata negli scorsi mesi una serie di proiezioni organizzate dalle militanti della sezione, relativamente allo sfruttamento degli animali e dell’ambiente, a testimonianza dell’approccio intersezionale di analisi che vede ogni tema connesso ad altri problemi, e non da affrontare singolarmente.
Ha introdotto la conferenza stampa il Segretario generale della CSS, Giacomo Meloni, che ha espresso soddisfazione per questo importante passo, e ha manifestato cordoglio per l’ultimo tragico caso di femminicidio, di cui è stata vittima la giovane Giulia Cecchettin.
Di seguito, è stata presentata la responsabile della Sezione, Laura Pinna, che ha raccontato la sua storia di militanza e ha espresso entusiasmo per la possibilità di trattare la lotta contro le discriminazione verso le varie diversità, al di là del concetto di genere, e contro lo sfruttamento degli animali, in seno al sindacato.
Alla conferenza hanno preso parte delle esponenti di Non Una Di Meno, che sono intervenute a supporto dell’iniziativa e hanno auspicato collaborazioni future.
Ha concluso Efisio Pilleri, direttore dell’Ufficio Studi G.M. Angioy, che ha ricordato come già all’inizio del percorso del sindacato fosse emersa la necessità di affrontare i problemi delle lavoratrici su più dimensioni, a sostegno dell’importanza di un approccio intersezionale.
Si inaugura così una delle prime sezioni sindacali in Europa di questo genere, con l’intenzione di continuare il lavoro già svolto, rafforzare i legami con le associazioni già esistenti e offrire supporto e rappresentanza alle persone che vivono questa condizione, causa di emarginazione e sofferenze.