« Sta succedendo che siamo in guerra. La guerra è globale, al guerra è permanente. Se vuoi tenere uno stato di guerra devi avere un consenso ». E’ quanto ha spiegato Antonio Mazzeo, docente messinese e attivista pacifista, in occasione del dibattito “La Sicilia in guerra” svoltosi sabato a Trapani e organizzato da “Sinistra Libertaria” rispondendo ad una domanda sulla presenza dei militari a scuola.
« E, soprattutto – ha proseguito Mazzeo – , la guerra deve avere l’adesione e la partecipazione, la condivisione, da parte elle giovani generazioni ».
« Nuove generazioni che – spiega ancora l’attivista pacifista – sono fondamentali per due motivi:
- le guerre moderne hanno bisogno di carne fresca, hanno bisogno di giovani disponibili a immolarsi per la “patria”, per la “nazione”,
- hanno bisogno di persone che sono disponibili a rinunciare ai propri diritti fondamentali, all’istruzione gratuita, alla salute, il diritto che il lavoro non è una concessione, e che, soprattutto, deve essere retribuito e dignitoso ».
Ecco perché attività si promuovono programmi di alternanza scuola-caserma, di visite di studenti alle caserme, di visite di militari a scuola, o si realizzano stand militari all’interno di eventi per giovani quali il “Trapani Comics” o la “Settimana Europea dello Sport” organizzata nell’autunno scorso sempre a Trapani dal club service Panathlon.
In proposito, in particolare, Antonio Mazzeo ha voluto ricordare « cosa è successo, in occasione del centesimo anniversario dell’aeronautica militare italiana, quando intere scuole, anche bambini di tre anni, sono stati portati all’interno di una struttura, l’aeroporto di Trapani-Birgi, struttura di morte ( nel 2011 il 70% dei bombardamenti contro la popolazione libica è partito da quest’aeroporto ) ».
Secondo il docente messinese Mazzeo « cancellare tutto questo, cancellare quella storia, le nostre responsabilità, è funzionale per perpetuare questo modello di guerra, questo modello di morte ».
Nel corso dell’incontro Antonio Mazzeo, rivolgendosi ai colleghi presenti nei locali della Chiesa Valdese di Trapani che ha ospitato l’incontro, ha esortato a pretendere dai dirigenti scolastici che ogni decisione che coinvolga il programma educativo degli studenti transiti all’interno del Collegio degli Studenti e non sia frutto di estemporanee decisioni né del dirigente né, tanto meno, di qualche coordinatore più realista del re.
Altresì, ha concluso in merito Mazzeo, all’interno dei Collegi dei Docenti occorre portare la “Dichiarazione Universale dei Diritti del fanciullo” [ ONU, New York – Novembre 1959, NdR ] dove il “principio decimo” così recita: Il fanciullo « deve essere educato in uno spirito di comprensione, di tolleranza, di amicizia fra i popoli, di pace e di fratellanza universale ».
Ci sembra tutt’altro che al servizio militare, quindi!